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2 A int., Liceo Ginnasio Galvani, Bologna
Gianni Boy, Sumo, Vasco, Sleepy e Mario, sono stati intrappolati in una non-vita da zombie per vendetta di una giovane strega alle prime armi con la magia, che li ha condannati a non cambiare, crescere e morire. Sono costretti a seguire delle regole ben precise per conservare almeno l’arbitrio sulle loro non-vite: cibarsi di carne umana, non interferire con le vite altrui, non innamorarsi mai (perché l’amore della morte equivale alla morte…); presupposti che precludono ogni coinvolgimento con la vita degli altri, i vivi.Questi eterni adolescenti sembrano piuttosto a disagio nei loro panni: una vera dannazione alla non-vita, non vita perché zombie e perché diversi. Considerando le regole da rispettare, i cinque allegri ragazzi morti non sono in realtà dei bravi zombie: a parte la riluttanza a cibarsi di cadaveri, sono emotivi, sentimentali, leali e altruisti, e come si conviene ad appassionati adolescenti, anche romantici e bisognosi di amore.Sono tristi perché gli mancano i loro amici, la loro famiglia e soprattutto la vita che conducevano prima di diventare zombie.A volte vorrebbero poter tornare indietro per non commettere quello sbaglio per il quale sono stati condannati a vivere da non-morti.Questo fumetto non mi è piaciuto, non per la trama ma perché le storie sono sempre le stesse, non c’è mai originalità nelle loro avventure.I temi trattati sono interessanti, perché è un altro modo di vedere il mondo degli adolescenti, cioè il fatto di sentirsi diversi dagli altri e non riconoscersi più guardandosi nello specchio e il desiderio di poter tornare indietro per non vedere più questo cambiamento.Però la storia in sé non appassiona il lettore perché la storie sono sempre ripetitive.
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