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XANADU

comunità per lettori ostinati
2 A int., Liceo Ginnasio Galvani, Bologna

“I miei nonni sono di Trieste. Io invece sono nata a Bologna”: è l’inizio di Aida al confine, il romanzo a fumetti di Vanna Vinci; ma anche delle mia vita. I miei nonni e mia madre sono di Trieste, e forse è per questo che amo così tanto questa città. Questa città al confine di due mondi: il mare da un lato, l’aspro Carso dall’altro; gli anziani e i bambini; i ricordi di una nazionalità combattuta e conquistata, di due guerre vissute in prima persona, di dittature, di due culture contrapposte (quella italiana e quella slava) e, invece, la ricerca del progresso e del futuro, costretto però a restare ancorato al passato. E tutto questo Vanna Vinci lo sa: Trieste è l’unica città a poter essere il palcoscenico della sua storia; e il disegno stesso, con segni decisi e il forte contrasto del bianco e del nero, lo simbolizza.Aida ha bisogno di una pausa e per questo si reca nella città dei suoi nonni, ormai morti. Qui si ritroverà al confine tra il mondo dei defunti e dei ricordi e quello dei vivi, ed è proprio grazie ai ricordi che Aida riuscirà a “dar pace” al fratello di suo nonno morto tragicamente e a dar pace a se stessa. Solo a Trieste può accadere.

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85

Vinci V.
Aida al confine
Kappa Edizioni 2003


Biblioteca Sala Borsa Ragazzi | Hamelin Associazione Culturale
ultima modifica: 14 gen 2007