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XANADU

comunità per lettori ostinati
2B int, Liceo Ginnasio Galvani, Bologna

Questo libro mi è piaciuto molto, sia per la proprietà del linguaggio con la quale si esprime l’autore, sia per la storia appassionante. La vicenda mi ha molto colpito, poiché prende una piega sostanzialmente opposta a quella proposta nelle prime pagine della lettura. Mi ha particolarmente coinvolto perché il tema fondamentale della storia è stato presentato come il vero modo per giocare agli scacchi, accostando a questo passatempo la tortura dell’olocausto. La storia mi ha fatto riflettere, ed è per questo motivo che ho apprezzato la metafora usata dall’autore. La cosa che più mi ha colpito e che più mi ha spinto a continuare a leggere il libro, è stato lo stile ricercato eppure perfettamente comprensibile dell’autore: quest’ultimo riesce a descrivere in maniera quasi maniacale le situazioni, tanto da riuscire a coinvolgere pienamente il lettore, e ad invogliarlo a seguire la storia. Non solo il lessico e la sintassi da lui usati sono ben riusciti, ma anche il filo logico della vicenda non viene mai tralasciato: non ci sono punti in cui si possa dire che Maurensig non abbia riflettuto. I personaggi sono descritti perfettamente, omettendo alcune informazioni perché nel lettore possa scaturire curiosità e mistero. Il protagonista è di per certo la figura che più ho gradito: nonostante le atroci esperienze, ha saputo trovare un senso alla vita e ha provato a trasmettere il proprio coraggio ad un’altra persona, riuscendoci. Persone come lui sanno anche perdonare, sebbene il prossimo abbia tentato addirittura di ucciderle.

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74

Maurensig P.
La variante di Luneburg
Adelphi, Milano, 2003


Biblioteca Sala Borsa Ragazzi | Hamelin Associazione Culturale
ultima modifica: 14 gen 2007