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2 B, Liceo Ginnasio Galvani, Bologna
Il romanzo “La sottile linea scura†mi è molto piaciuto. E’ un racconto che rievoca il Texas degli anni ’50, con i suoi problemi razziali e la sua intolleranza contro le persone diverse. La trama è complessa: nel romanzo si mischiano i problemi dell’adolescenza, quelli razziali e la vita di tutti i giorni della povera gente texana. E’ la perdita dell’innocenza del protagonista, che viene a contatto con un terribile segreto.Il romanzo è scritto con uno stile molto naturale e scorrevole, e si legge velocemente. I periodi sono mediamente lunghi, e le descrizioni a volte un po’ pesanti. Ho comunque molto gradito questa lettura poiché mescola stupore, orrore e comicità e rende il racconto piacevole.Il personaggio che mi è piaciuto di più è Rosy Mae, la donna delle pulizie della famiglia di Stanley, il protagonista. Credo che questa donna abbia una grandissima forza d’animo,ed molto coraggiosa nell’ affrontare i problemi razziali che affliggono lei e la società degli anni ’50. La ammiro molto in questo, perché riesce a sostenere bene questa situazione.È quindi un libro dalla grande forza narrativa che mi ha molto colpito per la sua profondità nell’analizzare i gravi problemi sociali dell’epoca e l’ età dell’adolescenza.
Ci troviamo nell’estate della fine dei lontani anni ’50 a Dewmont e il tredicenne Stanley Mitchell vive e lavora nel drive-in del padre. Un giorno per una fatale casualità Stanley scopre delle lettere semi-sepolte non lontano da casa. Nell’esaminarle con la sorella cercherà di risolvere un mistero che avrebbe dovuto stare per sempre nel buio. Si trtta di alcune lettere che parlano di una certa “Mâ€, che si scoprirà essere una ragazza assassinata nella ferrovia di nome Margret e di una certa “Jâ€, che si scoprirà essere una ragazza rimasta uccisa intrappolata nella sua casa in fiamme, di nome Jewel Ellen, figlia del ricco potente della città .Stanley è determinato a risolvere il mistero dell’assassinio di Margret e dell’ipotetico assassinio di Jewel. Insieme a Buster, il proiezionista che lavorava al drive-in , Stanley elabora varie ipotesi, che però si verificheranno tutte errate.Il finale è impensabile con un grande colpo di scena, seguito dal veloce riassunto della vita di Stanley.La storia è avvincente, ma troppo lenta nell’inizio:ho fatto fatica a entrare bene nella storia, che invece mi ha preso dopo le prime 60 pagine. Persistono i colpi di scena che rendono la trama particolarmente originale.
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