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XANADU

comunità per lettori ostinati
II A Internazionale, Liceo Ginnasio Galvani, Bologna

“Stupido”, di Andrea Cotti, narra la storia di Tiziano, un diciassettenne che vive in un brutto quartiere di periferia, che ogni tanto fa qualche furto, che va spesso in palestra per fare karaté, ma soprattutto che è arrabbiato. Ha talmente tanta rabbia in corpo che è sempre a caccia di risse, e le trova.
Tiziano è così arrabbiato perché suo padre picchia sua madre e non ha alcun riguardo per la piccola sorellina Lucia.
Le uniche due persone che riescono, anche se parzialmente, a placare la sua ira sono Stella, la ragazza di cui è innamorato, e la professoressa Costi di italiano, che insiste perché lui vada a scuola e che gli spedisce dei libri durante l’intera permanenza in galera del ragazzo. Si, perché Tiziano viene anche arrestato… Ma al suo ritorno a casa, egli ha il modo di vendicarsi di suo padre: infatti Tiziano lo picchia fino a mandarlo in ospedale, riuscendo a espellere quasi tutta la sua rabbia.
Il libro ha un lieto fine, poiché il ragazzo si lega ancor di più alla madre e alla sorellina e il rapporto con Stella viene, forse, riallacciato dopo che lei lo aveva lasciato a causa della sua violenza.
Penso che l’autore sia riuscito a studiare bene i personaggi e le loro caratteristiche rendendo l’idea di come siano difficili le loro vite. Anche l’ambientazione è sufficientemente dettagliata, tanto che ho potuto immaginare facilmente le strade e i luoghi in cui si muovevano i personaggi.
Come lo scrittore Berto, anche Cotti scrive periodi molto lunghi e con punteggiatura frequente, a volte creando pagine troppo pesanti da leggere e da capire.

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59

Cotti A.
Stupido
EL, Trieste, 2001


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ultima modifica: 14 gen 2007