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XANADU

comunità per lettori ostinati
1D, Liceo P.Levi di Montebelluna, Treviso

La storia è l’intreccio di due racconti che compenetrano l’uno con l’altro: il primo è ambientato in una città italiana del futuro dove Lele, un ragazzino di quattordici anni, durante una uscita scolastica, conosce un frate, il quale gioca con il proprio presepe che raffigura la Palestina. Come pedina principale il frate utilizza Lilim, una bambina di strada, protagonista del secondo racconto che si svolge all’interno del presepe. Ella viene “adottata” da un sicario di nome Zahel, che la accompagna lungo la grande Via Collinare. Egli ha il compito di uccidere una donna incinta di nome Miriam, amica di Lilim, che sta viaggiando con il marito verso Betlemme, perché, secondo le premonizioni, il bambino nascituro sarà un grande sovrano. Ma anche Lilim ha una identità segreta, infatti è una Fata del Tramonto (ogni sera compie un rituale con delle figurine, coprendosi l’occhio vedente e lasciando che quello cieco assorba gli ultimi raggi del sole) e deve impedire che la missione di Zahel vada a buon termine. Durante il viaggio incontreranno moltissima gente che li aiuterà nel loro percorso, fino a quando non si separeranno perché il destino si compia. Zahel trova Miriam e va a Betlemme per compiere la sua missione, ma al momento del parto ricompare Lilim che, con un lunghissimo sguardo, fa abbandonare il progetto a Zahel e i due partono per un altro viaggio assieme. Lele nel frattempo fa la stessa cosa, ma con un videogioco. Alla fine il frate muore e lascia a Lele il compito di rimodernare il presepe. Grazie a questo lavoro il ragazzo riesce a ricevere una borsa di studio che gli permetterà di iscriversi al “liceo letterario, indirizzo narrazione virtuale”. Il libro mi è piaciuto solo a partire dalla seconda metà: l’inizio è noioso, caratterizzato da descrizioni troppo lunghe, che non incitano il lettore a continuare il racconto. Però proseguendo diventa interessante, perché nel momento in cui i nostri due protagonisti si dividono, c’è il dubbio sul finale della storia e quindi si è invogliati a finire la lettura. Quindi un’insufficienza è di diritto, anche perché, non sono riuscita a capire ciò che voleva esprimere l’autore, i suoi messaggi non sono stati chiari, insomma una storia inutile dal mio punto di vista.

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83

Tognolini B.
Lilim del tramonto
Salani, Milano, 2002


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ultima modifica: 14 gen 2007