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I A, Liceo Ginnasio Galvani, Bologna
Non si tratta né di gloriosi personaggi mitologici, né di vigorosi e straordinari individui. In Eroi, Cormier ci parla di gente comune, ordinaria, in cui il lettore può facilmente identificarsi.
I protagonisti principali sono due. Il primo è un giovane di quindici anni che risiede a Frenchtown, quartiere francese di Monument, nel Massachusset; timido e impacciato nel relazionarsi con i coetanei (in particolare con la ragazza che gli piace, Nicole), non riesce ad emergere nel mondo che lo circonda, quasi non ne facesse parte; passa le sue giornate facendo la spola fra la scuola, la chiesa di St. Jude, il cinema “Plymouth” e la casa dello zio (lui è infatti orfano di madre e di padre). La sua routine viene però rotta da Larry LaSalle, docente del ragazzo, che gli fa scoprire le sue spiccate attitudini per il tennis da tavolo e attraverso tale scoperta, lo fa progredire emotivamente. Il tutto, si svolge sotto l’inquietante ombra della seconda guerra mondiale e dell’imminente attacco giapponese a Pearl Harbour.
Il secondo è un ragazzo di diciotto anni ed anch’egli vive a Frenchtown; reduce di guerra, la sua faccia, devastata dall’esplosione una mina, non esiste più ed è coperta da una sciarpa, che la schermisce dal mondo esterno e schermisce il mondo esterno da quella. Egli è contraddistinto da un’uniforme e dalla Silver Star, onorificenza guadagnata sul campo di battaglia; è alla disperata ricerca di una ragazza, Nicole, di cui ha perso le tracce; porta sempre con sé una pistola, con la quale intende uccidere un uomo, anch’egli soldato e decorato con Silver Star, con cui deve regolare i conti: Larry La Salle.
Il primo protagonista si chiama Francis Joseph Cassavant. Il secondo protagonista si chiama Francis Joseph Cassavant. Dunque, la stessa persona.
I fatti che accadono nei tre anni che trasformano la condizione iniziale in una nuova, completamente differente ed inaspettata, Cormier li snocciola pagina dopo pagina. Ecco un aspetto del libro che ho molto apprezzato: la storia è divisa in diversi capitoli alternati; alcuni raccontano una vicenda antecedente, ovvero il passato recente (tre anni prima) di Francis, gli altri narrano invece la storia vera e propria. Lo scrittore, utilizzando la tecnica del flashback, ottiene dunque un accattivante effetto suspense: così il lettore viene stimolato alla lettura, senza peraltro che questa divenga in qualche modo incomprensibile od equivoca. Un altro motivo per cui il libro merita di essere letto è che l’argomento di cui si occupa (la guerra, i suoi aspetti e le sue conseguenze) viene trattato non cadendo mai nel banale e non divenendo mai ridondante, ma anzi mantenendo sempre un tono serio ed esaustivo, grazie anche ad uno stile compositivo semplice, chiaro ed accessibile, nonostante la tematica trattata. L’espressività formale rende il testo adatto ad un vasto pubblico, più giovane o più adulto, a seconda della chiave di lettura che si utilizza.
Un altro fattore per cui l’opera di Cormier mi è piaciuta è il sistema dei personaggi, che non può essere semplicemente sintetizzato con l’originale schema personaggio positivo – antagonista. Infatti il giovane Francis rappresenta la fragilità , la titubanza, in un certo qual modo l’inadeguatezza, tutte peculiarità legate all’idea di anti – eroe; il Francis adulto, cresciuto è invece maturo, segnato dentro e conosce l’astio, il dolore, la vendetta. L’altro polo catalizzatore di un’attenta analisi è la figura di LaSalle: se da un lato egli è favorevole al ragazzo, dall’altro commette, durante la storia, un’azione compromettente, tanto da farlo risultare ostile, malevolo. Questo “valzer delle contraddizioni”, questo giocare
sulla divergente psicologia di due singoli personaggi, fa diventare Eroi un testo impegnativo dal punto di vista psicologico, appunto. Lo consiglio alle persone che, magari, abbisognano della figura un vero eroe o che cercano di distinguere gli eroi reali da quelli fittizi. Nel suo complesso è un bel libro, piacevole e gradevole. Davvero ben fatto.
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