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2 B, Liceo Scientifico Copernico, Bologna
Questo giornalino tratta di un uomo di mezz’età , Hiroshi, sposato, con due figlie e un buon lavoro, il quale lo obbliga, però, a viaggiare molto; l’unica pecca nella sua vita è il ricordo della sparizione del padre in maniera inaspettata e misteriosa. Un giorno, tornando a casa da un viaggio di lavoro, Hiroshi sale sul treno sbagliato e finisce nella città della sua infanzia, dove decide di fermarsi per risvegliare i luoghi sepolti nella memoria. Dopo una visita al cimitero a pregare si ritrova inspiegabilmente catapultato nel passato all’età di quattordici anni con indosso la divisa scolastica; nel corso del racconto Hiroshi si troverà a confronto con i fantasmi del passato e scoprirà di essere finito proprio nel periodo antecedente la scomparsa del padre.La storia è scorrevole, anche se in generale non l’ho trovata molto coinvolgente o interessante, a volte addirittura noiosa, deludendo in parte le mie aspettative; assume un’aria più intrigante verso la fine quando si viene a conoscenza degli scheletri nell’armadio del padre di Hiroshi. Salvano il racconto le ultime due pagine, impregnate di un’aura di mistero che risveglia il lettore lasciandolo con il dubbio.
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