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II A Internazionale, Liceo Ginnasio Galvani, Bologna
Mi è piaciuta molto la storia, piena di intrecci e di flash-back, che racconta le indagini di un commissario di polizia, Matthäi, che promette ad una coppia di genitori di trovare l’assassino della loro figlia.
Le indagini sono particolari e il racconto non è un semplice giallo perché Matthäi dedica tutta la sua vita alla ricerca del colpevole remando contro tutti i suoi colleghi che hanno fatto archiviare il caso accusando dell’omicidio un venditore ambulante.
Matthäi non crede che il colpevole sia l’ambulante e inoltre vuole collegare altri due omicidi di bambine simili all’ultima uccisa. Rinuncia così a prendere altri incarichi e, costretto ad abbandonare il suo mestiere, cambia stile di vita e va a vivere nei pressi del bosco dove era avvenuto l’omicidio per mantenere la promessa.
Anche il modo di raccontare le vicende mi è piaciuto abbastanza e lo considero un libro coinvolgente, che fa correre veloce fino alla fine per scoprire chi è il vero colpevole e che mostra chiaramente la crudeltà della sorte, perché l’investigatore muore interiormente nonostante fosse arrivato vicinissimo al mantenere la promessa. Infatti, non avendo alcun risultato positivo, Matthäi si lascia sprofondare nella tristezza e nell’angoscia degli insuccessi fino a perdere la testa. Non comprende neanche la notizia che gli dà un suo ex-amico dicendogli che una donna gli ha rivelato che suo marito, ormai deceduto, aveva ucciso tre bambine. Tutte le teorie d’indagine di Matthäi combaciano perfettamente con i particolari raccontati dalla signora, ma ormai è troppo tardi.
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