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II B, Liceo Ginnasio Galvani, Bologna
Un avvincente romanzo poliziesco, intenso, ricco di suspance e mistero.
L’angosciante vicenda del commissario Matthäi, resa ancor più agghiacciante dallo stile freddo e asciutto dell’autore, ci ha colpite profondamente per l’inesorabile susseguirsi di eventi drammatici, tra cui l’utilizzo, da parte del detective, di una bambina come esca per il killer.
L’ossessionante proposito di smascherare l’assassino che a poco a poco prende piede nella mente di Matthäi è descritto dall’autore in maniera particolareggiata e coinvolgente; per lungo tempo ci siamo dunque interrogate sugli inquietanti aspetti psicologici del protagonista.
Fin dalle prime pagine del libro, il personaggio del detective ha provocato in noi un incontenibile senso di nausea per via del suo cinismo disarmante, accompagnato però da un vago senso di compassione per quel suo essere terribilmente solo, naufrago nel mare gelido della sua insensibilità .
Il personaggio che abbiamo apprezzato di più è il commissario narratore della storia, un uomo non tanto giovane, sposato, che considera Matthäi come un collega chiuso ed introverso, solitario, senza relazioni, ma con un’intelligenza eccezionale.
Si tratta comunque di personaggi che danno vita ad un romanzo di grande impatto emotivo, che ha saputo aprirci gli occhi su quanto un proposito fisso nella mente di un uomo possa condizionarne l’esistenza.
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