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XANADU

comunità per lettori ostinati
I H, Istituto Tecnico per le AttivitĂ  Sociali F. Selmi, Modena

E’ un racconto di fantascienza con lineamenti cupi. E’ la vicenda sconcertante di due ragazzi, Jim e Will, impegnati a “distruggere” i mandanti de “ il popolo dell’autunno” che si presentano loro come le“attrazioni” in un Luna Park molto tetro.
Jim, dovrà lottare contro la sua voglia di diventare subito “grande”, grazie alla giostra che permette di aumentare gli anni.
Will, insieme al padre Charles, dovrà, invece aiutare i vari personaggi, cercando di farli uscire dal “labirinto degli specchi” che mostra le debolezze gettandoti nell’oblio. Jim ormai è salito sulla giostra e sta per finire i giri, ma Will non vuole perdere quell’amico così importante e riesce ad afferrargli la mano, sale sulla giostra e insieme si gettano.
Per Jim però non c’è più nulla da fare, la sua anima è persa, ed il solo modo per riprendersela è…ridere. Sì perché al “popolo” le risa danno fastidio, queste sono come la luce nella tenebra.
Ma Will non riesce a ridere, interviene Charles che fa ridere Will così che non pensi più all’amico, che più tardi rinviene, e viene travolto dalle risa del padre di Will, Will stesso e le sue.
Oramai “il popolo dell’autunno” è stato sconfitto, e i ricordi dei tre protagonisti.

Personaggi:
William(Will) Halloway (protagonista): tipico ragazzo dal “cuore d’oro”, si preoccupa molto per l’amico quasi in modo ossessivo, ha infatti una gran paura di perderlo. Will, all’inizio, ha pochi contatti col padre, ha molta paura di rivelargli quello che ha visto, ma alla fine capisce che il suo aiuto può rivelarsi utile.
James(Jim) Nightshade (secondo protagonista): è una persona chiusa, nel contempo molto matura, che si preoccupa per Will. E’ un tipo avventuroso cui piace vivere alla giornata infischiandosi di quello che potrà accadere. Vive insieme alla madre con la quale ha un buon rapporto, anche se nel testo non è molto citata.
Charles Halloway (coprotagonista): è il padre di Will, uomo di poche parole, è il riflessivo del romanzo, ha tratti cupi, ma anche un animo molto dolce nei confronti del figlio. Dirige una biblioteca e in vari scorci del racconto, mostra il suo lato “filosofico”, tanto che quando spiega le cose della vita e come si cresce impressiona anche il figlio. Riesce ad aiutare i due ragazzi grazie ad un’esperienza già vissuta, dato che lui aveva già incontrato, quando era giovane, il “popolo dell’autunno”.

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55

Bradbury R.
Il popolo dell'autunno
Mondadori, Milano, 2002


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ultima modifica: 14 gen 2007