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I B, Liceo Ginnasio Galvani, Bologna
Questo libro mi ha colpito fin dall’inizio per il suo sottotitolo, in cui è evidente che l’opera si presenta come antitesi del racconto giallo. Tuttavia il romanzo non ha soddisfatto pienamente le mie aspettative. La storia è abbastanza interessante, ma raccontata con un libro troppo lento e macchinoso, soprattutto all’inizio. Durrenmatt infatti si sofferma su un’infinità di particolari che riguardano i paesaggi e i luoghi; queste digressioni annoinao il lettore e distolgono la sua attenzione dalla trama. La conclusione della storia è davvero drammatica, poiché distrugge tutte le speranze che avevo maturato nel corso della lettura. Per quanto riguarda lo sfondo della vicenda, è resa molto bene l’idea di una Svizzera cupa, triste e quasi spettrale. Un interrogativo irrisolto del libro è il genere. Sicuramente non è un giallo; secondo me si avvicina di più a un romanzo poliziesco con sfondo noir. Nessun personaggio mi rappresenta; il commissario protagonista è decisamente antipatico e presuntuoso e le altre figure risultano insulse e poco interessanti.
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