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1B int, Liceo Ginnasio Galvani, Bologna
Sylvia Plath è una scrittrice anticonvenzionale, poliedrica, le cui poesie sono percorse dall’angoscia del vivere e dal senso schiacciante della solitudine dell’anima.L’autrice espone le poesie con passione e insieme con rigore logico e cura per il dettaglio.Ha un grande amore per le parole e per la descrizione accurata delle emozioni: ciò riflette l’ansia di perfezione che è il filo conduttore della sua vita e della sua opera.Mi è piaciuta l’originalità delle poesie, soprattutto per quanto riguarda “Lady Lazarus”. Ritengo tuttavia che il linguaggio, ma anche le poesie in sé, siano troppo vaghe e insieme complesse, impedendo di ricavarne un senso chiaro. Mi è piaciuto particolarmente leggere le poesie in inglese perchè nel suono della lingua originale ogni singola parola esprime il lamento, lo sconforto, lo smarrimento assoluto dell’autrice. Il suo è uno stile complesso non sempre accessibile e decifrabile, ai limiti della comunicazione schizofrenica, un linguaggio che comunica pensieri che si confondono con le allucinazioni. Soprattutto nelle ultime poesie i suoni si incupiscono disperatamente, sono martellanti, scandiscono il dolore. Dal fondo di un enorme silenzio e solitudine in cui Dio è assente sorge un solo desiderio: morire.
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