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XANADU

comunità per lettori ostinati
I B, Liceo Ginnasio Galvani, Bologna

L’aspetto del romanzo che più colpisce è il fatto che ragazzini inglesi di buona educazione possano trasformarsi così radicalmente dinnanzi all’assenza di adulti e di regole. Jack è la testimonianza di come i bambini sull’isola diventino sempre più simili ad animali: pensa infatti solo ad avere il ruolo del capobranco e cibo a sufficienza, senza considerare l’importanza del fuoco acceso sulla montagna, che potrebbe significare la salvezza. Ralph mantiene sempre una certa lucidità, aiutato dalla saggezza di Piggy; i due, nonostante le condizioni d’abbandono sull’isola, instaurano un’amicizia e si fidano l’uno dell’altro. Tutti i restanti bambini sembrano formiche che seguono quella in testa alla fila, eseguono gli ordini di Ralph o di Jack senza pensare, si lasciano trascinare dal branco e non hanno in esso alcun ruolo dominante. Golding descrive la vicenda con grande realismo, soprattutto nella parte finale, dove il suo linguaggio semplice e scorrevole diventa man mano sempre più avvincente per rendere l’idea di cosa Ralph provi a sentirsi braccato dagli altri ragazzi durante la caccia all’uomo in cui lui riveste il ruolo della preda. Questa storia ci trasmette un importante messaggio: nonostante il genere umano progredisca sempre di più nella tecnologia e nella scienza, in fondo l’istinto degli uomini rimane sempre molto somigliante a quello degli animali.

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65

Golding W.
Il Signore delle mosche
Mondadori, Milano, 2001


Biblioteca Sala Borsa Ragazzi | Hamelin Associazione Culturale
ultima modifica: 14 gen 2007