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XANADU

comunità per lettori ostinati
II B, Liceo Scientifico Copernico, Bologna

La storia di William Golding, il signore delle mosche, narra la storia di alcuni bambini, che per sfuggire ad una minaccia nucleare, vengono fatti evacuare; l’aereo che però avrebbe dovuto portarli in salvo finisce per precipitare, lasciando sull’isola i bambini soli ed abbandonati al loro destino. I bambini riusciranno ad organizzarsi, non senza problemi, riuscendo a procurarsi cibo e acqua e ad organizzarsi in una comunità abbastanza stabile; verrà poi ad affermarsi una nuova “casta”, quella dei cacciatori, all’interno della comunità, che a poco a poco arriverà a scindersi dal gruppo per creare una nuova tribù. Il titolo “il signore delle mosche” deve il suo nome all’idolo, al totem, che i cacciatori adoreranno, ossia la testa di un maiale appesa a un palo che evidentemente attira le mosche. I cacciatori arriveranno anche a scontrarsi violentemente con il gruppo originale, uccidendo anche alcuni altri bambini. Il romanzo non narra solo la storia di questi bambini sperduti in un’isola sconosciuta, ma solleva questioni inerenti la natura dell’uomo: se la cattiveria è intrinseca ad esso, ed altri aspetti riguardanti la parte più nascosta e oscura dell’essere umano. La visione dell’autore è abbastanza pessimistica in merito a tale punto, almeno da quanto si può inferire dalla conclusione del romanzo che non lascia spazio al lieto fine.

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65

Golding W.
Il Signore delle mosche
Mondadori, Milano, 2001


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ultima modifica: 14 gen 2007