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I A, Liceo Ginnasio Galvani, Bologna
Il racconto “Rapporto di minoranza” di PHILIP K. DICK narra di un poliziotto, John Allison Anderton responsabile e fondatore di una nuova speciale Agenzia di Polizia futuristica, la Precrimine. Questa agenzia grazie alla capacità di vedere nel futuro di tre uomini mutanti chiamati precog, riesce ad arrestare i criminali prima che questi riescano a commettere degli omicidi. I tre precog sono il fulcro di questa agenzia e trascorrono la loro vita legati ad uno speciale macchinario che registra le loro profezie. I primi due precog hanno il compito di prevedere come potrebbero essere gli avvenimenti in futuro i quali possono essere o non essere coincidenti e danno vita così ad un rapporto di maggioranza, mentre il terzo ha il compito di verificare l’esattezza delle previsioni dei due precog dando vita così ad un rapporto di minoranza. Un giorno Anderton riceve la visita di un giovane chiamato Witwer il suo possibile successore. Anderton cerca di farsi piacere il nuovo arrivato ma il pensiero di lasciare la Precrimine nelle mani di un giovane sconosciuto e inesperto come Witwer lo preoccupa molto. Tuttavia questa non sarà solo la sua unica preoccupazione. Infatti proprio quel giorno accade una cosa che egli non avrebbe mai potuto immaginare .Dal macchinario collegato ai precog viene a conoscenza del nome di un nuovo omicida . Quell’ assassino è lui Jhon Allison Anderton che ucciderà un uomo chiamato Leopold Kaplan il quale gli è del tutto sconosciuto .Questa è la sintesi della parte iniziale del racconto: la vicenda poi si sviluppa con la fuga di Anderton e con le sue indagini per capire che cosa sia successo e come sia stato possibile che il suo nome sia apparso nelle visioni dei mutanti.
Una caratteristica che mi è piaciuta molto di questo libro è il modo in cui si sviluppa la storia. Questa è molto complessa, intrigante, ricca di colpi di scena e di avvenimenti inaspettati ai quali bisogna prestare molta attenzione perché sono importanti per capire a fondo la vicenda . La trama da un lato si tinge di giallo: elementi come spionaggio,controspionaggio, tradimenti, cospirazioni sono molto diffusi nel racconto; dall’ altro lato il racconto è basato su dei concetti filosofici e sul problema della prevedibilità e della esistenza di un futuro già deciso. Questa questione viene messa in risalto soprattutto dal ruolo dei tre mutanti. Questi infatti non vedono il futuro come sarà esattamente ma come il futuro potrebbe essere ed è quindi possibile che le loro visioni si influenzino tra di loro o siano in contraddizione dando vita quindi a diverse descrizioni di quali saranno gli eventi futuri. Come dice Dick “un rapporto di maggioranza implica logicamente un rapporto di minoranza” ed è’ questo l’elemento principale su cui verte il racconto, dando vita ad una trama entusiasmante e interessante.
Un'altra cosa che mi è piaciuta molto è il modo in cui reagiscono i personaggi principali durante lo svolgersi della vicenda e le loro caratteristiche. Il personaggio principale, Anderton, è quello che mi è piaciuto di più per l’autocontrollo e il sangue freddo che ha durante il corso della storia, per le sue grandi capacità di intuizione e per la sua determinatezza. Un altro personaggio che mi ha colpito molto è stato Witwer,soprattutto per il suo atteggiamento inizialmente superbo e presuntuoso e poi insicuro e incapace di gestire la situazione.
Per quanto riguarda lo stile i vari eventi, si susseguono abbastanza scorrevolmente. Però c’e’ una cosa che non mi è piaciuta ed è il fatto che Dick descrive gli eventi e i dialoghi con troppa fretta come se fossero poco rilevanti e quindi rende più difficile la comprensione della storia , anche per la scarsa chiarezza che tale scrittura determina.
Globalmente l’opera è molto bella riguardo la trama e i personaggi e soprattutto nei contenuti con idee ingegnose e affascinanti.
Consiglio questo libro agli appassionati di fantascienza a cui piacciono storie intriganti e coinvolgenti..
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