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2 A, Liceo Ginnasio Galvani, Bologna
Susie, quattordici anni: violentata, uccisa, fatta a pezzi. È lei stessa, dall’alto del suo Cielo, che lo racconta. Passa le giornate a osservare i famigliari, sulla terra. E vede trascorrere gli anni.Alice Sebold, l’autrice, descrive le reazioni delle persone di fronte a una morte violenta: è importante reagire, andare avanti, ma non tutti sono capaci di farlo. Il padre di Susie continua a tenerla al centro della sua vita e solo a costo di grandi sofferenze e grazie all’amore del figlio piccolo, riesce, in qualche modo, a distaccarsene. La madre lascia la famiglia, cambia paese e vive per molto tempo senza avere contatti con amici e conoscenti, poiché, con la morte della figlia, sente che ciò che fino ad allora ha vissuto non era quello che realmente desiderava. La sorella, invece, cresce, vive la sua vita, fa le esperienze che Susie (che la osserva un po’ invidiosa dal suo Cielo) non ha potuto fare.E’ un giallo anomalo: sconcerta il fatto di sapere fin dalle prime pagine chi è l’assassino e rendersi progressivamente conto che, sebbene identificato, rimarrà impunito. Tuttavia anche questo, alla fine, perde importanza e chi è stato toccato dalla violenza può ritrovare la pace.
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