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2 A, Liceo Ginnasio Galvani, Bologna
Il libro mi è piaciuto molto perché non racconta una storia in particolare, ma ne intreccia molte; inoltre è molto coinvolgente perché le storie sono descritte molto realisticamente e mi sembrava di esserne presente. Mi è piaciuto anche il modo con cui la narratrice affronta i temi che vuole trattare, quali l’amicizia, la fiducia e il razzismo, con gli occhi sinceri e dubbiosi di Jean Louise, soprannominata Scout, una ragazzina figlia di un avvocato.Questo romanzo, secondo me, non ha come personaggi principali solo Scout, suo fratello maggiore e il padre Atticus Finch, ma ha come protagonista il paese di Maycomb, dove si svolgono tutti gli episodi. Un processo, due suicidi, la discriminazione razziale, il mistero di Boo Radley e tutte le storie del paese dell’Alabama raccontate da Jean Louise, una bambina che è molto sveglia per la sua età e cerca una spiegazione per tutte le ingiustizie che la circondano.La storia è raccontata in prima persona da lei, ma può essere un’autobiografia dell’autrice.Anche se questo romanzo non mi ha suscitato il desiderio di scoprire il finale, forse perché non c’è una storia precisa, l’ho letto molto velocemente e volentieri perché è scritto, a mio parere, in modo semplice, ma allo stesso tempo profondo.
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