Torna all'home page della Biblioteca Sala Borsa

XANADU

comunità per lettori ostinati
2 B, Liceo Ginnasio Galvani, Bologna

Questo fumetto di Jiro Taniguchi mi è piaciuto veramente molto, anche se rispetto ad altre sue opere come “Al tempo di Papà” o “Benkey a New York” mi è sembrato leggermente inferiore. Il protagonista di questo racconto è stato privato troppo presto di un’infanzia come quella a cui ogni persona avrebbe diritto e nonostante all’inizio il personaggio ci appaia un qualsiasi uomo di mezz’età stanco e insoddisfatto, quando il caso gli offre la grande opportunità di conoscere meglio sè stesso e le persone più importanti del suo passato, egli si immerge nei ricordi quasi dimenticandosi di essere ormai adulto; ritornando ragazzo capisce quali sono le cause che lo hanno portato ad essere così cinico e a non accorgersi della fortuna che lo circonda. Tramite questa esperienza pone rimedio a parte dei suoi errori e scopre di essere ben lontano dall’idea della vita che si era fatto e dall’idea delle persone che gli sono state vicino.In questo volume appare una scena che pare sintetizzare alla perfezione lo spirito dell’autore:al ritorno dal suo viaggio nei ricordi: il protagonista si affretta a prendere il treno, ma come sta per salire si scontra con una persona che scende; dapprima non la riconosce, poi si rende conto che si tratta di suo padre, che non vedeva dall’età di quattordici anni. Fa per girarsi quando le porte si chiudono: suo padre non lo ha riconosciuto e lui non ha modo di abbracciare la persona che più ha segnato la sua vita.La magia del fumetto è riuscita a creare una scena che è difficile da raccontare a parole. E Jiro Taniguchi l’ha resa speciale con il suo tratto leggero e inconfondibile.

Aggiungi un nuovo commento:

scuola:

autore/classe

commento

voto
  
81

Taniguchi J.
In una lontana cittĂ 
Coconino Press, vol. 1 e 2 2002, 2003


Biblioteca Sala Borsa Ragazzi | Hamelin Associazione Culturale
ultima modifica: 14 gen 2007