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1 B, Liceo Ginnasio Galvani, Bologna
Abbiamo apprezzato questo libro perché secondo noi mette in luce, in una forma semplice, le sofferenze e le ingiustizie che hanno sempre subito, e subiscono tuttora, i neri, come moltissimi altri popoli tutti vittime del razzismo. In questo libro la storia è narrata dalla piccola Scout, ormai grande, che ha vissuto i fatti in prima persona; ciò ti fa guardare la vicenda con i suoi occhi da bambina e quindi probabilmente con una prospettiva diversa, più coinvolgente, rispetto a quella di un narratore non coinvolto dagli eventi. Lo stile del racconto è piuttosto chiaro e divertente, la storia, semplice ma interessante, è ambientata intorno al 1930, quindi in un’epoca diversa dalla nostra sotto molti punti di vista. I personaggi sono generalmente attraenti; quello che ci ha colpito di più è Boo Radley a causa dell’alone di mistero, ma soprattutto di solitudine che lo circonda. I tre piccoli protagonisti, vivaci, curiosi e anche un po’ temerari, ci permettono forse di capire come a volte anche i fatti che meno sono presi in considerazione possano apparire giganteschi.
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