|
2 A int., Liceo Ginnasio Galvani, Bologna
In questo libro è raccontata la storia struggente di Plectrude, la cui vita è segnata fin dalla nascita: affidata alle cure della zia Clémence dopo il suicidio della madre, con il passare degli anni mostra il suo talento e la sua passione per la danza. Incoraggiata dalla madre adottiva e influenzata da un rapporto non proprio idilliaco con i suoi amici, cova per lungo tempo il desiderio di diventare una grande ballerina; quest’ambizione è suggellata con l’ingresso all’Opéra di Parigi ad appena tredici anni. Ed è qui che la storia assume il volto più tragico, provocando nell’animo del lettore un’enorme impotenza davanti al destino di Plectrude: inizia il suo degrado; ossessionata dall’idea di dimagrire per migliorare il suo stile, diventa anoressica. Ciò non solo la porterà alla rottura della tibia, con conseguente impossibilità di ballare, ma anche ad una crisi psicologica: il tutto aggiunto al disprezzo della zia, che le rimprovera di non essere riuscita a coronare il suo sogno. In più Clémence le rivela tutta la verità . Atterrita, decide che la sua fine sarà come quella di sua madre: ma proprio quando sta per compiere il passo fatale, ritrova Mathieu, l’amore di una via intera, che credeva aver perso per sempre. È il finale che lascia un po’ a desiderare, perché è troppo sospeso e non si accorda per niente bene alla tensione che occupa tutta la storia.
Aggiungi un nuovo commento:
|