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I B, Liceo Ginnasio Galvani, Bologna
La storia, di per sé, è piuttosto semplice, senza molti colpi di scena, quello che colpisce è il fatto che a presentarla sia un ragazzo autistico, perciò tutte le avventure si fanno di colpo più interessanti, anche se sono cose che per noi sono normalissime. Altri aspetti che mi sono piaciuti sono che si alternano capitoli di descrizione del personaggio a capitoli nei quali procede la storia e l’originalità con cui è scritto il libro.
Ho trovato molto bello lo stile usato dall’autore: non si serve di un linguaggio troppo difficile e secondo me riesce a esprimere in modo molto realistico i sentimenti e gli stati d’animo del ragazzo. i periodi sono abbastanza brevi e i dialoghi non sono tanti.
Il protagonista è il personaggio che mi è piaciuto di più, mi ha affascinato e stupito il suo coraggio nell’ affrontare il mondo di cui aveva tanta paura, per raggiungere il suo scopo.
La madre mi è sembrata un po’ falsa: dice di volere tanto bene al figlio e poi alla prima difficoltà scappa. Il padre invece con le sue bugie credo che non faccia il bene di Cristopher, ma il suo, perché vuole cercare di dimenticare i tradimento della moglie.
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