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5G, Liceo Socrate, Bari
Leggendo La bottega dei giocattoli di Angela Carter, non si riesce bene a capire in che epoca sia ambientata la vicenda; potrebbe trattarsi del 1902 come del 2002. Nè comprendiamo il luogo d’ambientazione esattamente: la periferia londinese in cui si muovono i personaggi della Carter è un luogo alquanto imprecisato. Il raccontò sembra quasi una favola, ma è troppo ricco di dettagli tipici della vita materiale, per esserlo.Possiamo dunque dire che La bottega dei giocattoli come romanzo, ha un sapore fiabesco. Ci si aspetta cha da un momento all’altro vengano fuori Pinocchio o Barbablù. Di sicuro è una storia che si fa leggere volentieri, e tra un tè e l’altro (la britannicità dei personaggi sta anche nel fatto che consumano una quantità industriale di tè), la trama si sviluppa in modo avvincente, forse senza tuoni, ma con parecchi fulmini. Per me, che non conoscevo la scrittrice, è stata una bella sorpresa addentrarmi in questa vicenda appassionante anche se un po’ agghiacciante. E vi assicuro che se credete di aver capito tutto verso la fine, la rivelazione conclusiva vi farà sballare tutti i conti. A mio avviso, è un libro da non perdere.
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