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I M, Liceo Scientifico G. Ulivi, Parma
Il libro che ho letto intitolato “Il signore delle mosche” di William Golding, parla della storia di alcuni bambini che, dopo che l’aereo sul quale viaggiavano era precipitato su un’isola deserta, riescono a trovare cibo, luoghi adatti per ripararsi, si organizzano con un capo e si dividono in gruppi, con un compito per ciascuno.
Nonostante si fossero organizzati in modo molto preciso, iniziarono a nascere paure irrazionali e dei comportamenti strani da parte di alcuni, che con il tempo portarono la divisione del gruppo e alla formazione di due gruppi rivali tra loro.
Il libro si conclude con una nave che passando casualmente vicino all’isola vede il fumo di un fuoco di segnalazione, si ferma e porta in salvo i ragazzi.
Questo libro è secondo me molto coinvolgente, scritto in modo molto semplice e comprensibile.
La storia si basa sul desiderio dei ragazzi di essere indipendenti nei confronti degli adulti e di dimostrare di essere capaci di organizzarsi; nel racconto si riesce a capire molto bene i diversi modi di pensare dei protagonisti, infatti si possono distinguere due idee completamente diverse: la prima è secondo me la più giusta e consiste nel cercare di farsi individuare attraverso segnali di fumo per essere salvati; la seconda invece prevede principalmente di cercare di sopravvivere sull’isola.
Una cosa che secondo me non è molto realistica è la tranquillità con la quale i ragazzi affrontano i pericoli dell’isola e come riescono subito ad ambientarsi, trovare cibo e luoghi per rifugiarsi in caso di tempeste.
I personaggi, compresi i protagonisti sono tutti bambini e questo è un altro aspetto del libro che ritengo poco realistico perché è impossibile che dei bambini riescano ad organizzarsi in modo efficiente e così rapidamente come scrive l’autore.
Il voto non eccellente che ho assegnato a questo libro è dovuto alla poca realisticità di alcune parti del libro, soprattutto nella parte iniziale.
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