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1D, Liceo P.Levi di Montebelluna, Treviso
“Dizionario dei nomi propri”, uno dei testi di Amélie Nothomb, narra la storia di Plectrude, nata in prigione da una mamma diciannovenne che ha ucciso il marito.Crescendo, la protagonista mostra di essere un soggetto fuori dal comune sotto vari aspetti e diventa un idolo per la zia. Ma purtroppo a causa di un tragico incidente viene messa in discussione la felicità e la vita stessa di Plectrude.Il testo è breve, affronta la tematica dell’anoressia e pone il problema del dover vivere rinunciando ai propri sogni.Plectrude è un personaggio stravagante, bella come una principessa delle fiabe, misteriosa, enigmatica e sicura di sé, con uno straordinario talento per la danza. Viene amata follemente dalla zia, che vede in lei il mezzo per realizzare i propri sogni. In verità , l’affetto della donna, per quanto grande,è fragile, difatti non esita ad abbandonare la nipote nel momento in cui questa si vede costretta a vivere un’esistenza come ogni ragazza normale.Il principe azzurro e salvatore di Plectrude si chiama Mathieu ed anche lui è reduce da un’infanzia segnata da un episodio drammatico ma, a mio avviso, piuttosto inverosimile.La storia è coinvolgente e commovente, con un finale a sorpresa. Nonostante il tradizionale lieto fine la conclusione non è scontata.
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