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XANADU

comunità per lettori ostinati
2B int, Liceo Ginnasio Galvani, Bologna

Questo libro ci è piaciuto molto. Sullo sfondo della storia, Lansdale affronta un argomento a nostro parere molto importante, ovvero il razzismo. Le tensioni razziali all’interno di piccole comunità del Texas nella calda estate del 1958, sono descritte dall’autore con uno stile misto tra comico e grottesco, tra orrore e stupore. E’ una storia ricca di colpi di scena ed è proprio questa la caratteristica che più ci ha colpito.Ai personaggi sono state date personalità troppo estremizzate: o sono buoni o cattivi e nessuno di loro possiede una personalità con qualche sfumatura, eccetto il padre. Nonostante ciò, troviamo che Stanley sia un personaggio simpatico e ben costruito; è lui che ha catturato la nostra attenzione, per lui abbiamo fatto il “tifo” per tutto il libro, certe che avrebbe continuato a correre in bicicletta con il suo fantastico cane e che avrebbe continuato a credere nell’esistenza di Babbo Natale.La storia è narrata in prima persona da Stanley, sotto forma di fabula ma come un grande flash back di un sessantenne sposato. Proprio alla narrazione di un ragazzino potrebbe essere attirbuita la grande leggerezza e la non eccessiva pesantezza dell’intero libro.Secondo la nostra opinione, visto sempre il particolare narratore, abbiamo trovato la lettura molto coinvolgentee con un finale inaspettato. Nel complesso questo romanzo ci è piaciuto parecchio perché l’autore è riuscito assai bene, in certi casi, a dosare sogno, speranza, incanto, durezza della vita e persino aspetti veramente tragici con una magica e scanzonata levità e ironia.

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69

Lansdale J. R.
La sottile linea scura
Einaudi, Torino, 2004


Biblioteca Sala Borsa Ragazzi | Hamelin Associazione Culturale
ultima modifica: 14 gen 2007