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I B, Liceo Ginnasio Galvani, Bologna
La storia nel complesso mi è piaciuta perchè è un thriller, genere che mi appassiona molto, ma non ho gradito il fatto che ci siano tre punti di vista diversi a raccontarla: quello della poliziotta, quello di Simone (un cieco) e quello dell'assassino. Soprattutto non mi è piaciuto quando è l'assassino che racconta la storia, perchè ho provato un senso di disgusto: infatti lui racconta delle anormalità che gli succedono, cosa fa alle sue vittime e cosa gli succede dopo.
In generale, la storia è abbastanza interessante e il libro è scritto bene; il lessico è facilmente comprensibile e non ci sono termini difficili. Il ritmo non è lento e neanche troppo veloce. Le descrizioni sono abbastanza dettagliate e non sono lunghe e noiose. La storia non si interrompe perdendo il filo del discorso e ci sono pochi flash - back che non influiscono sul ritmo scorrevole.
I personaggi sono descritti bene ma non mi identifico in nessuno di loro perchè sono tutti degli adulti e il loro modo di pensare e agire è diverso dal mio. Inoltre il narratore descrive gli aspetti più importanti dei personaggi e tralascia quelli superflui, evitando di appesantire la vicenda.
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