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1D, Liceo P.Levi di Montebelluna, Treviso
Il libro inizia con le origini di questi cinque ragazzi, cinque allegri ragazzi morti.Non sono vivi ma neanche morti, sono non morti, zombi; sono stati uccisi e poi riportati in “vitaâ€, costretti a rispettare tre regole: devono mangiare carne umana per saziarsi, non possono interferire con le vite dei vivi e non possono innamorarsi.La storia, ambientata in Italia con un accenno a qualche città come Milano e Venezia, parla delle loro difficili “viteâ€. Per loro tutto è strano. Devono continuamente nascondersi, cercando di non farsi notare, inoltre devono procurarsi da mangiare saccheggiando tombe o prendendo cadaveri di qualche barbone.La storia prosegue con un avvicinamento al mondo dei vivi e di conseguenza i protagonisti infrangono le regole.Devo dire che il testo non mi è piaciuto particolarmente, forse perché non sono un appassionato di fumetti: le storie a fumetti le trovo poco scorrevoli, a volte mi blocco perché non riesco a seguire il discorso. Le immagini però sono molto espressive, sono capaci di far intuire i sentimenti e le espressioni dei personaggi, ma a volte Toffoli non scrive e non spiega ciò che succede e allora devo rivedere quelle immagini più volte, sforzandomi di capire.Dei personaggi non sono riuscito completamente ad intuire il carattere mentre l’aspetto fisico è espresso dal disegno.Non ho trovato qualche somiglianza tra me e un personaggio e penso sia un altro motivo per cui non mi sia piaciuto questo libro.La storia non sembrava avere un vero e proprio filo conduttore e penso che questo la rendesse ancora meno scorrevole oltre che poco appassionante, anche se erano presenti alcune tematiche ricorrenti tipiche dell’adolescenza, come l’amore.Il fumetto risulta breve, infatti, nonostante le difficoltà sono riuscito a leggerlo in due ore.
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