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2 A, Liceo Ginnasio Galvani, Bologna
Romanzo toccante, quasi commovente che parla di una bambina nata in prigione da un’uxoricida che si toglie la vita dopo aver partorito. La bambina, Plectrude, viene allevata dalla zia la quale prova per lei un affetto smisurato, di adorazione. È una bambina bellissima, misteriosa, unica, diversa da tutte le altre bambine. Ogni differenza, anche l’inefficienza scolastica, rende sua madre orgogliosa di lei. Il culmine dell’amore arriva quando Plectrude decide di diventare una ballerina, sogno irrealizzato della madre adottiva, e con grande forza di volontà frequenta l’ Opéra de Paris, dove però, insieme al peso, perde i suoi sentimenti e il suo grande carattere. Plectrude diventa una promettente étoile, fino a quando un grave incidente le impedisce di danzare e distrugge per sempre il rapporto con la madre, che rifiuta la figlia quando quest’ultima cerca di riprendersi la sua vita, guarendo dall’anoressia.Troviamo il romanzo istruttivo, rivelatore e molto utile, grazie ai forti sentimenti e ai seri valori narrati; pensiamo però che l’autrice ne parli in modo troppo esagerato, probabilmente per farci capire cosa si prova, in quanto sono situazioni vissute da lei in prima persona.
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