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XANADU

comunità per lettori ostinati
II B, Liceo Scientifico Copernico, Bologna

E’ un libro molto bello, scritto con uno stile accurato, capace di creare un’atmosfera magica e surreale; un’atmosfera sospesa in una dimensione in costante bilico tra la realtà e la fantasia. Il libro è pieno di simbolismi, a volte difficili da decifrare, ed è costellato di frasi musicali, di interrogativi fra il filosofico e il surreale ai quali ognuno di noi, secondo la propria sensibilità, potrà dare la risposta che più ritiene opportuna. Bellissimo è l’alternarsi di scene in cui prevalgono i contrasti: luce e buio, fantasia e realtà, senso di libertà e senso di angoscia. Spesso questi contrasti si percepiscono anche nelle parole e nell’ambiguità di certe frasi.
L’autore ci presenta gli eventi, le situazioni e i luoghi nello stesso modo in cui vengono vissuti dai due protagonisti, dimenticandosi di separare la realtà dal sogno, proiettando quindi la storia in una zona di confine tra queste due dimensioni dove ognuno di noi potrà dare sfogo alla propria immaginazione.
Il libro è un invito a non dimenticare mai il bambino che è racchiuso in ogni uomo e a farlo emergere dalle profondità in cui, a volte, è stato sepolto, per poter vivere le situazioni con quello spirito di sorpresa e ammirazione tipico dei sogni infantili. E’ anche un invito a superare la paura del male (rappresentata nel libro dal padrone del Luna Park) che è in noi. Questa paura potrà essere superata e dominata se l’uomo sarà in grado di conoscere le sue grandi potenzialità senza mai dimenticare i limiti oltre i quali non bisogna andare.

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55

Bradbury R.
Il popolo dell'autunno
Mondadori, Milano, 2002


Biblioteca Sala Borsa Ragazzi | Hamelin Associazione Culturale
ultima modifica: 14 gen 2007