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1 D, Liceo P.Levi di Montebelluna, Treviso
Piers è quasi un uomo ed ha lasciato casa, scuola e amici per cercare di capire chi è veramente. Sceglie di fare il guardiano di un ponte per guadagnarsi da vivere. Qui incontra due suoi coetanei, Kate e Adam, che lo aiutano nella sua impresa interiore.Un ponte; il leit motiv di tutto il romanzo, il luogo d’incontro dei tre protagonisti ma anche il ponte di un legame complicato come lo sono tutti i legami. Il punto d’inizio di una nuova vita per il diciassettenne Piers; un classico “genio incompreso”che vuole evadere dalle mille pressioni dei suoi genitori e delle altre persone che lo circondano piene di preoccupazioni come se fosse ancora un ragazzo.Nel racconto Tess(il soprannome di Kate) si chiede: “Sembra uno che piange per una perdita, ma chi o che cosa ha perso?”. La verità è che lui sta uscendo dall’adolescenza e come ognuno di quest’ultimi si pone dubbie interrogativi sul modo strano di come gira il mondo. Lui odia l’agente immobiliare per il modo in cui riesce a manipolare le persone ma U-A (come lo chiama lui e che sta per sigla di unto e abbronzato) si comporta come quasi la totalità delle persone che se n’approfittano delle debolezze altrui per guadagnarne.Questo romanzo mi è piaciuto molto perché fin dall’inizio tratta degli argomenti che ai ragazzi interessano come il sesso,i sentimenti che la maggior parte di noi non rivelano agli altri come la gelosia e i complessi d’inferiorità .Tess mi ha subito colpito perché ha saputo aiutare Piers, l’ ha aiutato a conoscere se stesso, anche con ironia, soprannominandolo Jan (diminutivo di Janus) e riconoscendolo ambiguo, come se avesse due vite parallele e dissonanti fra loro.Il finale mi è piaciuto molto poiché fin dall’inizio ho sperato che fra Kate e Piers nascesse un amore; ma con l’ arrivo di Adam i miei sogni sono andati perduti ma poi tutto si è risolto per il meglio ed anche la biografia di Adam è stata rivelata.
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