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1D, Liceo P.Levi di Montebelluna, Treviso
Aida al confine (2003, Kappa edizioni) è un’appassionante fumetto dell’autrice Vanna Vinci. La disegnatrice sarda è nota fin dalla giovinezza per le sue collaborazioni con i nomi più prestigiosi del fumetto italiano e non.La storia è quella di Aida, ragazza bolognese che, satura della sua vita, torna a Trieste, la città dei nonni. Qui però, invece di lasciarsi alle spalle i suoi fantasmi, è costretta ad affrontarli tutti, vecchi e nuovi: nel vero senso della parola; infatti rincontra i nonni, morti ormai da anni, e Nino, prozio che da fantasma ha perduto ogni ricordo. Insieme a lei però, attraverso le strette e tortuose viuzze di Trieste Nino ripercorrerà ciò che gli è successo ritrovando la verità .Personalmente sono rimasto stregato dai tratti insolitamente onirici, fatiscenti del racconto. Aida, incarnazione della malinconicità è un personaggio noir all’eccellenza: dark, triste, solitaria e notturna, nuota nelle acque scure di un lago ( Trieste/ il suo lato interiore) che lei stessa ha smosso rendendole scure, quasi impenetrabili allo sguardo. Componente fondamentale è proprio lo scenario, la Trieste dei vicoli ostruiti dalle macerie su cui la Vinci si è a lungo documentata, spinta dal proprio forte interesse per esse. Libro particolare e intrigante, per tutti gli appassionati dal fumetto italiano non commerciale ma efficacemente ricercato.
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