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1L, Liceo Scientifico Copernico, Bologna
Cosa mi è piaciuto e perché (personaggi, situazioni, stile...)
La cosa che più mi è piaciuta di questo libro è il modo avvincente in cui è scritto che ti spinge a non smettere mai di leggere, anche grazie ai numerosi colpi di scena che sono presenti. Inoltre mi ha particolarmente ispirato il tema principale del racconto che evoca uno spirito misterioso e inquietante.
Un aspetto negativo del libro è che è troppo ricco di descrizioni di ambienti o personaggi talmente particolareggiati che rendono il libro noioso e che lo appesantiscono. Anche il finale è piatto e prevedibile e questo fa calare ulteriormente la bellezza della storia.
La colonna sonora che darei a questo libro è "Sorry" di Madonna che tradotto significa "scusa" perchè rende pienamente l'idea dei sentimenti di Askew dopo essere tornato a casa, dopo aver capito di aver sbagliato, di aver fatto soffrire i genitori ingiustamente e di aver coinvolto dei ragazzi in una storia che è troppo grande, misteriosa e pericolosa da capire, soprattutto a quell'età .
Consiglio questo libro a persone a cui piace il genere fantasy, avventura o mistero e a quelle a cui piacciono i colpi di scena, le descrizioni particolareggiate e ambientazioni che evocano il passato, la morte e il dolore. Inoltre lo consiglio a quelli che si raffigurano con John cioè duri, temerari, spacconi, violenti, dominatori, senza considerazione per i genitori e a quelli che pensano che la fuga da casa sia la cosa migliore da fare, in modo che ne traggano lezione e beneficio. Indubbiamente lo sconsiglio alle persone deboli di cuori.
L'eroe della storia è Kit Watson, un ragazzo tredicenne che si trasferisce con i genitori a Stoneygate dopo la morte della nonna per far compagnia al nonno vedovo. Il protagonista non viene descritto fisicamente dato che il racconto è narrato proprio da lui in prima persona, ma si possono cogliere invece le particolarità del suo carattere: il coraggio e la mancanza di timore, anche se spesso inconsapevoli del pericolo; l'impulsività , la sfrontatezza e la mancanza di ragionamento nelle scelte che fa; la debolezza in quanto si fa prendere troppo facilmente dagli altri e dalle loro idee; e infine l'affetto e l'amore che prova nei confronti della sua famiglia ma soprattutto nei confronti del nonno. Ritengo, però, strana la capacità con cui Kit si fa trasportare dalle storie che sente o da quelle che lui stesso scrive a tal punto da vedere le persone, sia nel sogno che da sveglio, delle quali parla o ha sentito parlare.
Un film che collegherei a questo libro è "Jumanji" sia per il tema curioso e misterioso che viene trattato in tutte e due le opere, cioè quello del gioco che si mescola con la realtà , sia per il carattere coraggioso dei personaggi che riescono a combattere le loro paure. Un altro libro che mi è venuto in mente leggendo questo è "Sopra il mare, sotto la terra" che narra di una avventura di due ragazzi alla ricerca del Santo Graal; anche in questo libro la leggenda si mescola spesso con la realtà e il passato si ripercuote in un modo o nell'altro nella vita dei protagonisti.
o che collegherei a questo libro e perché
Ruggio
voto: Discreto