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2d, Liceo P. Levi di Montebelluna, Treviso
Cosa mi è piaciuto e perché (personaggi, situazioni, stile...)
“L’ultimo dio”, romanzo di formazione, autobiografico, suggestivo e soprattutto originale, mi ha particolarmente coinvolto per il duplice affascinante destino che intreccia misteriosamente la vita del protagonista e le vicende del poeta Emanuel Carnevali. La situazione in cui l’autore inserisce il protagonista è alquanto singolare. Il modo in cui descrive il carattere di Mimì è incredibile; riesce a sottolineare le caratteristiche di un adolescente in un momento particolare della sua vita: confuso, insicuro, cresciuto in una famiglia in cui la follia sembra avere fissa dimora e alle prese con seri problemi economici in seguito alla morte del padre. L’originalità del romanzo sta proprio in questi continui colpi di scena nella vita del protagonista che compie degli spostamenti randagi e avventurosi senza un soldo in tasca: Svezia, Londra le Marche ( luogo in cui viveva la madre) e infine Bologna. E’ proprio a Bologna che scopre il libro di Carnevali “Il primo dio”; dopo averlo letto avviene un cambiamento radicale nella vita di Mimì come se fosse stato tutto quel tempo a girovagare per il mondo con gli occhi chiusi. E’ qui che inizia la parte più attraente del romanzo che ti fa incollare gli occhi alle pagine del libro finché arrivi alla fine e ti rendi conto della veloce successione dei fatti e della concentrazione di enfasi e stupore che ha suscitato questa storia. Per Mimì è il segno di un nuovo inizio, in Carnevali rivede se stesso, da Carnevali ricomincia la propria vita. Così, se la storia di Emanuel Carnevali è la storia di un uomo che per un attimo accarezza un sogno appena prima che il sogno si dilegui, la storia di Mimì, a tanti anni di distanza, è la storia di un uomo che riprende quel sogno dove l’altro l’aveva interrotto e cerca di renderlo vero, compiuto, reale.
La parte forse un po’ più pesante è all’inizio quando si susseguono le descrizioni del pessimo carattere di alcuni familiari di Mimì. I vari capitoli sono poco correlati tra loro e sono di non facile comprensione. Ma è proprio questa la tecnica dell’autore per sottolineare un momento di riflessione e di preparazione agli avvenimenti successivi.
Il brano che assocerei a questo libro è di Georg Friedrich Haendel, autore classico del'600, intitolato Passacaglia. Si tratta di un brano caratterizzato da un alternarsi di sfumature come le fasi della vita di Mimì in alcuni casi semplici e felici, in altri concitate e confuse.
Consiglio questo libro a chi a tutto e non sa cosa signifchi il sacrificio; lo consiglio a chi si rende conto dei prolemi e si rimbocca le maniche e affronta la vita con coraggio. Questa storia dimostra infatti che non bisogna mai arrendersi e che con un po' di impegno e sacrificio si puo' arrivare ovunque si vuole.
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Questa storia non la collegherei a nessun libro o film perchè l'aspetto che più colpisce è la sua originalità .
o che collegherei a questo libro e perché
Manzo
voto: Molto bello