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1I, Liceo Ginnasio Galvani, Bologna
Cosa mi è piaciuto e perché (personaggi, situazioni, stile...)
Del libro mi è piaciuta moltissimo la forma in cui è stato presentato : il fumetto.Le immagini sono molto suggestive e ben disegnate, coinvolgendo il lettore e dando forma alle parole.Davide Toffolo è un fumettista eccellente.Personalmente amo il genere del fumetto perchè mi piace disegnare e creare sempre paesaggi, personaggi e situazioni nuove.Non mi dispiacerebbe poter diventare una fumettista.
Del libro non mi è piaciuta la sua complessità .Le illustrazioni da un lato facilitano la comprensione ma dall’altro nascondono un significato più profondo, a volte difficile da cogliere.Inoltre la scelta di alcune situazioni poteva sembrare poco adatta (per esempio le scene di intimità fra i due indigeni), sviando forse il vero significato che avevano e il messaggio che si voleva trasmettere. In realtà , come emerso da un incontro fra l’autore e la classe I°I del liceo Galvani di Bologna, le scene di nudo volevano rappresentare la fisicità dell’uomo e dell’animale, sottolineando”l’innocenza” degli animali, per il loro agire di istinto e la loro purezza, non avendo commesso il peccato umano, cioè quello di peccare con freddezza e ragionando.
Come musica per questo libro(piĂą precisamente fumetto o graphic-novel) sceglierei una canzone malinconica, adatta al gorilla albino (a cui era stato dato il nome di Copito De Nieve).
Prima di tutto consiglio il fumetto a tutti coloro che amano i disegni e i fumetti.Forse non è esattamente ciò che ci si aspetterebbe da un fumetto (ovvero azione, combattimenti, storie d’amore, avventure ecc ), ma certamente è un libro fuori dal normale e vale la pena di leggerlo e sfogliarlo, anche solo per il piacere di ammirare i disegni, degni di una grande maestria .
Secondo me dopo l’ultima pagina l’autore, Davide Toffolo, inizia una campagna contro la cattività degli animali negli zoo, ricordando in particolare il gorilla albino e la sua vita trascorsa in gabbia.La sua campagna ha molto seguito, soprattutto fra gli animalisti e gli amanti degli animali che non ne possono più degli animali uccisi per le pellicce e dei soprusi che devono subire a causa degli uomini.La sua campagna si aggiunge alle tante che da tempo si battono per gli animali e invitano la società a riflettere anche sui pericoli di estinzione di questi animali, che sempre più sono relegati in aree sempre più piccole e devono adattarsi alle nuove condizioni imposte dall’uomo.
Mentre leggevo il libro mi sono immaginata il gorilla albino.Non avendone mai visto una foto mi sono potuta solo immaginare la sua figura cercando di avvicinarmi ai disegni di Toffolo e allo stesso tempo inserendolo in una situazione che mi sono figurata.
Inoltre i cambiamenti di scena e di situazioni, personalmente, mi sono risultate difficili e a volte non comprendevo il filo logico che legava tutte le situazioni e gli avvenimenti.
Secondo me la canzone ideale sarebbe “Away from me”, degli Evanescence.
Il verso “...I’m walking now, to find myself in the shadow of all I have created...”, mi è sembrata particolarmente adatta al gorilla albino, poichè egli, strappato dalla madre in tenerà età , ha vissuto la propria intera esistenza in cattività , sottratto alla realtà che gli appartiene, quella della natura selvaggia.Egli è un mito vivente, persone da tutto il mondo si recano allo zoo dove è tenuto in cattività e lo ammirano.
Il libro è consigliato anche a coloro che amano i libri dal significato profondo che invitano a riflettere e a cercare un messaggio nascosto e necessitano di attente riflessioni per essere comprese.
Durante una manifestazione Davide Toffolo si maschera da gorilla albino e percorre le strade di Bologna facendo mostra di sé.Infine si toglie il costume da gorilla albino e sfoggia fiero una T-Shirt con il volto del gorilla albino dietro delle sbarre a cui è sovrapposto un cerchio rosso sbarratto.In basso vi è la scritta “abbasso la cattività !”.
o che collegherei a questo libro e perché
Il gorilla bianco è un animale maestoso, nonostante sia di dimensioni poco maggiori di un uomo.Si mostra orgoglioso e fiero.Il suo sguardo trasmette severità e fierezza.
Questa volta il gorilla non si trova dietro delle sbarre, no.Gli spettatori lo ammirano dietro un semplice recinto di legno che delinea il limite oltre il quale l’uomo non si deve spingere.I gorilla hanno un vasto territorio dove possono spostarsi e vivere più o meno normalmente.Ogni giorno il personale lascia del cibo vicino al recinto cosicchè il gorilla e la sua famiglia vengano a mangiare e a mostrarsi a coloro che da lontano sono giunti ad ammirare la loro maestosità .Il gorilla non è timido e si lascia ammirare mentre consuma il proprio pasto.Il gorilla bianco conosce il pubblico e non lo teme.Per stuzzicare ancora di più la curiosità degli spettatori egli dà le spalle al pubblico; solo quando ha terminato di cibarsi si volta verso gli spettatori.Fa mostra di sé e se è di buon umore schiaccia anche un pisolino , oppure dopo poco si allontana, seguito dalla sua famiglia.
Mi sono immaginata questo perchè cercavo di costruire una situazione in cui l’uomo e l’animale vivessero quasi in equilibro, ognuno mantenendo certi limiti.
_-|§FaLleN AnGeL§|-_
voto: Cosě cosě