Il poeta, eroe dell’infinito
Questa è una raccolta di poesie particolare, intensa perché racchiude il segreto di una giovinezza ed esprime al meglio quello che questi giovani poeti inglesi hanno trovato nei loro viaggi in Italia: il loro soggiorno, il loro rifugio, l’ultima meta prima della morte. Shelley, che diventerà marito di una ragazzina che quasi lo sorpasserà in fama (è Mary, la scrittrice di Frankenstein) approda sulle coste genovesi e si immerge per ore nell’acqua pur non sapendo nuotare, perché per lui nel fondo del mare si racchiude il segreto del creare; Byron trova nello sfarzo decadente di Venezia lo sfogo per la sua ribellione al clima soffocante dell’Inghilterra, e il terreno fertile per i suoi amori passionali e nascosti; Keats vedrà solo Roma prima di morire di tisi alla giovane età di ventisei anni: poeta dell’immedesimazione, non aveva viaggi da compiere. Sono poeti leggendari, sapienti nel tratteggiare i paesaggi e le ferite dell’animo umano, racchiudono ansie e timori di una età incompresa e spesso abbandonata. Il vento, il volo, le odi ad allodole ed usignoli, gli amori di Don Juan, le ansie racchiuse in un’urna greca, ogni rima è pensata, ogni frase racchiude il mistero di una poesia apparentemente leggera ma profonda perché tinta di illusioni mancate, di amori finiti, di attimi dissolti nel ricordo di una notte tenera in cui a guardare la luna ci si perde.