John Steinbeck
Uomini e topi
Milano: Tascabili Bompiani, 2005
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1A, Liceo P. Levi di Montebelluna, Treviso
Cosa mi è piaciuto e perché (personaggi, situazioni, stile...)
Questo libro mi ha deliziato con precise e accurate descrizioni di paesaggi, animali, cose, abitazioni.
Critico la mancanza di suspense, poiché non rende la storia avvincente.
Le sconfinate distese di terreni coltivati, a mio avviso, potrebbero fare da sfondo ad un brano intitolato "Evacuating London", del compostore Harry Gregson-William.
"Uomini e Topi" è un libro forte, diretto, atto a trasmettere al lettore tutta la fatica, i disagi e il malcontento dell'epoca in cui è ambientata la storia, perciò consiglio questo libro a persone che amano le storie vere, i racconti ambientati in momenti storici diversi da quelli in cui viviamo.
I due eroi della vicenda sono Lennie e George.
Le aspre vicende del lavoro dei braccianti nelle povere distese di un' America molto diversa da quella odierna mi hanno fatto riaffiorare alla mente il film "Ritorno a Cold Mountain".
Lennie, tipico "gigante buono", fortemente legato al compagno in cui vede una guida e il futuro stesso, e George, uomo sveglio e intelligente che si prende cura dell'ingenuo amico.
La loro solida amicizia, che li aiuta a superare le difficoltà del ranch e i conflitti che ivi si creano, illude il lettore che tutto andrà al meglio, che tutto tra di loro sarà sempre bello, lasciandolo quasi traumatizzato da un finale a dir poco straziante
o che collegherei a questo libro e perché
Jack Twist
voto: Molto bello