Stephen King
La zona morta
Milano: Sperling paperback, 2004
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2Ls, Liceo Scientifico M. Fanti, Carpi (Mo)
Cosa mi è piaciuto e perché (personaggi, situazioni, stile...)
Anche se la vicenda è molto lontana da ciò che accade nella realtà alle persone che sono vittime di incidenti così gravi, come accade al protagonista, la storia è avvicente e lo stile di Stephen King è inconfondibile e rende il romanzo ancora più appassionante. Il filo conduttore è una sottile inquietudine che il protagonista incute nel lettore, il quale deve seguire due storie parallele che poi vanno a confluire in un unica parte finale raccontata in modo serrato e che fa rimanere il lettore col fiato sospeso fino alla conclusione sorprendente e inaspettata. Proprio la parte finale è stata quella che più mi è piaciuta e più mi ha colpito dell'intero romanzo.
In realtà non ho trovato elementi negativi o personaggi che non mi siano piaciuti.
Metterei una musica lenta e funesta quando viene narrato il periodo del coma del protagonista, e una musica veloce, che non segue alcun schema per il periodo di convalescenza, fino alla fine del romanzo.
Personalmente consiglio questo libro a tutti coloro che amano una storia avvincente e ricca di colpi di scena, che hanno voglia di leggere un romanzo sconvolgente e inquietante ma estremamente appassionante, ambientato all'interno dell'america degli anni '70.
L'eroe della storia è un uomo comune che, improvvisamente, si trova in balia del proprio destino, e dopo quattro anni di coma tenta in tutti i modi di riappropriarsi della sua vita ma non riesce a governare il suo "dono" e questo lo rende ancora più vulnerabile e insicuro nei confronti della vita e del futuro che, per lui sarà tragico ed emozionante.
Leggendo questo libro mi è venuto in mente il romanzo di Pontiggia "Nati due volte" che racconta anch'esso la vita di un ragazzo da un punto di vista particolare e insolito.
o che collegherei a questo libro e perché
voto: Molto bello