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1E, Liceo Linguistico-Scienze Sociali Laura Bassi, Bologna
Cosa mi è piaciuto e perché (personaggi, situazioni, stile...)
Mi è piaciuto molto il modo in cui il protagonista crede nel suo sogno e cerca sempre di realizzarlo superando ogni tipo di ostacolo e di difficoltà , ed è disposto a fare qualsiasi cosa perchè questo si avveri, anche se così potrebbe perdere il migliore amico e infrangere i sogni e il futuro decisi per lui dal padre. In questo libro ho trovato interessante il rapporto tra il padre e il figlio, tra la disillusione e l’ambizione, tra l’accontentarsi e il cercare, tra la paura di crearsi un futuro e la tentazione di osare... E\' una storia di sognatori ma anche una storia sull\'incontro tra un padre e un figlio, che, forse per la prima volta, imparano a conoscersi, a credere l\'uno nell\'altro. Il valore della famiglia... Il linguaggio di Fante è accattivante, fresco, spontaneo, leggero e intenso allo stesso tempo.
L’unica cosa che credo che non mi sia piaciuta tanto di questo libro è il finale: incompleto e aperto alla fantasia del lettore (che è forse lo scopo di Fante). Preferivo una fine più “normale” e sicura, che non mi lasciasse nel dubbio e nell’incertezza.
Io non assocerei un\'unica colonna sonora per tutta la durata del libro ma diverse che corrispondono a diversi momenti del libro e stati d’animo del protagonista: ci sono momenti felici, dove ci starebbe bene una musica allegra o calma, momenti di liti e rabbia, con una musica agitata e liberatrice, momenti tristi e di depressione che dovrebbero essere accompagnati da una musica più rattristante..
In verità non credo che ci sia una determinata \"categoria\" di persone per le quali sia adatto questo libro. Penso che ad ognuno di noi ragazzi farebbe bene leggerlo perchè è come se parlasse un po\' di ognuno di noi, perchè tutti noi ragazzi, a quest\'età , viviamo un insieme indeterminato e infinito di emozioni, di sentimenti, paure, sconfitte e soddisfazioni. E trovo che questo libro ci rappresenti perfettamente.
“[..] Sognatori, eravamo una casa piena di sognatori. La nonna sognava la sua casa nel lontano Abruzzo. Mio padre sognava di essere senza più debiti e di fare il muratore a fianco di suo figlio. Mia madre sognava la sua ricompensa celeste con un marito allegro che non scappava mai. Mia sorella Clara sognava di fare la suora e mio fratellino Frederick non vedeva l’ora di crescere per diventare un cowboy. Se chiudevo gli occhi riuscivo a sentire il ronzio dei sogni per tutta la casa […]”
Leggendo questo libro la prima cosa che mi è venuta in mente... sono io! Anche io, come il protagonista, ho dei sogni, ho dei progetti per il futuro e non voglio perdere la speranza di realizzarli e credo che farò di tutto per farli diventare realtà .
o che collegherei a questo libro e perché
Giulia
voto: Molto bello