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1E, Liceo Scienze Sociali L.Bassi, Bologna
Cosa mi è piaciuto e perché (personaggi, situazioni, stile...)
Il romanzo è molto avvincente e scorrevole, pieno di colpi di scena fino al finale, assolutamente incredibile. Stephen King riesce a creare grande empatia tra il lettore e i personaggi del romanzo. La storia di Ben, il protagonista del romanzo e del gioco crudele, permette a King di fare una critica alla società americana, allo strapotere della televisione, che rende gli spettatori simili a belve affamate, pronti ad odiare a comando i concorrenti del programma L'Uomo in fuga. Ma tutto è falso, tutto è già deciso. L’unica cosa sincera è tutto il dolore di Ben sepolto dentro di lui.
Il protagonista usa a volte un linguaggio troppo forte, ma adeguato alla situazione.
Metterei "Alibi" dei 30 Seconds to Mars.
Consiglio questo libro alle persone che amano storie con molti colpi di scena, azione e tensione narrativa.
"Ecco cosa manca sulle loro facce, nei loro sguardi. Non sanno cosa sia la disperazione".
Leggendo questo libro mi è venuta in mente la trilogia di Hunger Games, dove dei ragazzi, provenienti da dodici distretti diversi comandati da Capitol City, devono partecipare ad un gioco mortale per dare spettacolo agli abitanti di questa ricca città .
o che collegherei a questo libro e perché
Lucrezia Brizzi
voto: Molto bello