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IM, Liceo Scientifico Copernico, Bologna
Cosa mi è piaciuto e perché (personaggi, situazioni, stile...)
Lo stile che Fante adotta per raccontare la storia della famiglia Bandini è semplice ma efficace, caratterizzato da periodi brevi e chiari, descrizioni precise degli ambienti e dei pensieri dei personaggi; è uno stile che ho apprezzato molto, che mi ha colpito perchè proietta immagini definite che arrivano subito chiare al lettore rendendo così un'idea chiara della situazione, degli stati d'animo e delle vicende.
Ogni personaggio viene descritto secondo una sua personale caratteristica che lo definisce e che lo presenta al lettore ma, all'infuori di questa, non è possibile capire null'altro della sua personalità ; in ogni vicenda appare perciò solamente un aspetto del personaggio, aspetto finemente descritto ma non sufficiente a capire in profondità la natura del soggetto.
Ho trovato la storia di Arturo Bandini molto triste, la sua vita difficile da affrontare e in molte situazioni mi sono lasciata prendere dalla malinconia. Anche se il ritmo della narrazione qualche volta è molto rapido, la musica che metterei come colonna sonora dev'essere lenta e dolce; per questo il brano che per primo mi viene in mente è il brano jazz di Ben Webster intitolato "Old Folks".
E' un libro che nella sua semplicità racconta la situazione difficile che viveva la maggior parte degli italiani emigrati in America, dagli aspetti più drastici ai meno significanti e per questo lo
Non è una semplice frase ciò che mi ha colpito di più, ma l'intera parte finale del settimo capitolo, una silenziosa riflessione di Arturo Bandini sulla sua situazione, su chi è e su che cos'ha, su chi Non è e che cosa Non ha.
Un libro a cui ho pensato leggendo "Aspetta Primavera, Bandini" è il romanzo di Melania Mazzucco "Vita", anche questo un libro che racconta la vita degli Italiani in America. Molte situazioni raccontate da J. Fante mi hanno ricordato il libro della Mazzucco, e molto spesso mi sono ritrovata a sfogliare le pagine dei sue libri cercando similitudini e contraddizioni.
consiglio a tutte le persone che, come me, amano le storie ambientate in tempi di guerra, storie di perseguitati e/o emigrati - storie tristi e importanti, difficili da dimenticare e che emozionano facilmente. -
" [...] Ma non era felice, per niente. Lui non era una stella degli Yankees. Non era arrivato su un aereo a nolo. Non era in partenza per la Florida. Era la viglia di Natale a Rocklin, Colorado. Nevicava a più non posso, e suo padre viveva con una donna di nome Effie Hildegarde. Il padre aveva il viso straziato dalle unghiate di sua madre e in quel momento sua madre pregava, i suoi fratelli piangevano, e le ceneri nella stufa del soggiorno una volta erano state cento dollari.
Buon Natale, Arturo! "
o che collegherei a questo libro e perché
M.F.
voto: Va nella biblioteca ideale