Janet Tashjian
Il vangelo secondo Larry
Milano: Fabbri, 2003
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1A, Liceo P. Levi di Montebelluna, Treviso
Cosa mi è piaciuto e perché (personaggi, situazioni, stile...)
"Questo è il discepolo che rende testimonianza su questi fatti e li ha scritti; e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera." Il libro inizia cosi; con una frase tratta dal Vangelo di Giovanni. Leggendo questo racconto mi sono accorta che non serve essere grandi Star o personaggi illustri per rendere la propria vita un piccolo "vangelo". Come Josh, molti di noi credono che il mondo, un giorno o l'altro, possa trasformarsi in un posto migliore. Ma, anche se siamo supportati da grandi ideali, non siamo capaci di far valere le nostre idee in un mondo che ha la tendenza ad uniformare le menti dei giovani. "Esiste un momento della nostra giornata in cui le società di marketing non usano o abusano di te?..." questa è la domanda che, come ci consiglia Larry, tutti noi dovremmo porci; e dopo che saremo riusciti a trovare una risposta, potremo provare a lavorare per rendere il mondo migliore in modo che ognuno possa essere se stesso. Essenzialmente è questo che la storia di Josh mi ha insegnato: essere e stessi in ogni occasione e più importante di qualsiasi altra cosa al mondo, perchè finchè non si è sinceri fino in fondo con se stessi non si può cercare di esserlo con gli altri. Josh, alla fine del libro, riconosce di aver fatto un grande errore nascondendosi dietro un nome-schermo in effetti, tutti i sermoni venivano dal cuore di Larry, da suo cuore: tutte le cose che aveva scritto erano veramente ciò che lui pensava. Aveva cercato, però, di aggiustare il mondo prima di aggiustare ciò che aveva dentro. Larry mi fatto riflettere su ciò che è veramente importante nella vita: perchè ci circondiamo di cose inutili che tolgono spazio ai nostri pensieri e che limitano la nostra fantasia? Perchè produciamo e consumiamo fino a stordirci e perdiamo ogni contatto con il mondo della natura? Perchè perdiamo intere giornate incollati alla televisione e ci riempiamo la testa di pettegolezzi sulle vite delle "star"?
Non c'è nulla che non mi è piaciuto.
Alcune canzoni che, secondo me, potrebbero aiutare ad interpretare meglio la storia di questo giovane eroe sono: "Bad" degli U2 nel momento in cui Josh ripensa intensamente a sua madre seduto in una boutique di trucchi; "Bad" era la canzone che lui e sua madre preferivano. Già alle prime pagine ho notato la grande amicizia che legava Josh e Beth, e "You Have Got A Friend" di Carlo King rappresenta, secondo me, ciò che lui prova nei confronti dell'amica. Infine, sceglierei "Material World" di Tracy Chapman per ricordare che anche la musica può farsi portatrice di grandi ideali.
Penso che la storia di Josh non possa lasciare nessuno indifferente e credo che possa aiutarci a riflettere. Consiglio questo libro a coloro che credono che la società di oggi potrebbe essere diversa e più sensibile, a tutti coloro che non amano farsi condizionare dalla pubblicità e dai media, e sopratutto a chi, come ci insegna Josh, non si stanca mai di essere se stesso. Infine, lo consigli anche a coloro che non amano molto leggere, perchè questo è un libro semplice che nasconde, tra le pagine, grandi insegnamenti.
Leggendo il libro, sono riuscita ad immedesimarmi perfettamente nel personaggio di Larry. Sin dall'inizio, ho condiviso pienamente le sue idee, i suoi ideali e il suo modo di vivere. Credo che questo personaggio possa essere, per certi aspetti, preso come un modello da imitare. Ho apprezzato il modo in cui Larry si poneva nei confronti della società moderna; il fatto che considerasse il mondo occidentale come la patria del consumismo, del consumismo e dell' indifferenza verso tutte le persone che hanno meno di noi, mi ha portato a riflettere su quanto e in che modo noi ci prodighiamo per gli altri.
Mentre leggevo il libro, immaginavo sempre che il protagonista si trovasse in una grande città e che camminasse in una via deserta, dove gli unici rumori che si sentivano erano quelli dei vecchi balconi mossi dal vento. Secondo me, era l'immagine che più rispecchiava la solitudine in cui Josh viveva, sopratutto nelle ultime pagine del libro.
Tutta la storia è raccontata dal protagonista stesso: il suo punto di vista è essenziale per comprendere il racconto. Se l'autrice del libro avesse utilizzato il punto di vita dell'amica di Josh per narrarci la vicenda, o di qualsiasi altro personaggio, probabilmente non sarei stata in grado di capire i perchè delle scelte del protagonista. Il libro è scritto in modo semplice; le sequenze descrittive sono poche e brevi, e la presenza di molte parti narrative rende vivace il racconto.
Le problematiche di Josh sono, in parte, quelle di molti altri giovani; problemi in amicizia ed amore, incomprensioni con i genitori o, come nel caso di Josh, con i tutori.
o che collegherei a questo libro e perché
...marghy...
voto: Va nella biblioteca ideale