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1N, Liceo Classico Galvani, Bologna
Cosa mi è piaciuto e perché (personaggi, situazioni, stile...)
Il linguaggio è molto fluido,semplice e sobrio, è una lettura leggera. La trama non è complicata e abbastanza coinvolgente e accattivante. E’ un libro vario: c’è una componente di paura, una di amicizia e una di amore; non ha un lieto fine ma lascia in sospeso, con un punto interrogativo e questo mi è piaciuto molto perché un lieto fine sarebbe stato troppo scontato.
La trama, come già detto, è molto semplice, a mio avviso forse un po’ banale; forse è adatto ad una fascia di lettori più piccola anche perché il vocabolario è molto semplice. Il segreto del personaggio-chiave viene svelato quasi subito, secondo me sarebbe stato meglio mantenerlo tale fino alla fine, visto che è la chiave di volta dell’intera vicenda. Si respira un po’ l’aria di favola moderna e mi aspettavo qualcosa di diverso. Anche l’elemento chiesa è molto presente, anche se fortunatamente non cerca di spiegarsi insistentemente le strane vicende della cittadina. E' una delle tante rivisitazioni della possibilità di manipolare la vita, qui resa più “giovanile” e inserita in un contesto pre-adolescenziale.
Non saprei, i toni sono abbastanza sobri, anche se non mancano i momenti di suspance, di romanticismo, di tensione e odio … Quindi non credo basti una sola canzone, né un solo genere: dalla colonna sonora di X-Files a quella di Ghost, per esempio…
Lo consiglio come lettura “estiva”, è uno di quei libri da leggere “sotto l’ombrellone” in quanto molto leggero e fluido. Penso che la categoria di lettore debba essere un po’ più piccola della mia: secondo me max 10-12 anni.
Mi è rimasta impressa una frase alla fine del libro con cui viene definito il personaggio-chiave di cui parlavo prima, fa riflettere sulla diversità delle persone che si incontrano e conoscono: “Stephen era un bugiardo e un imbroglione. (…) Ma in lui c’era una forza, un potere che noi non abbiamo.”
Lo collegherei con il famoso film del 1931 “Frankenstein”, diretto da James Whale o nella sua variante satirica (la mia preferita) “Frankenstein Junior” del 1974 di Mel Brooks perché sia nei film che nel libro si gioca con la vita, la si plasma e la si modella a proprio piacimento come fosse, appunto, argilla ma senza considerare le conseguenze, molto spesso impreviste.
o che collegherei a questo libro e perché
Annarita
voto: Cosě cosě