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2I, Liceo Classico Galvani, Bologna
Cosa mi è piaciuto e perché (personaggi, situazioni, stile...)
Ciò che più mi è piaciuto è stato il cambio di focalizzazione e narratore all'interno del romanzo. A capitoli raccontati in prima persona dal protagonista si intercalano lettere, commenti di Kate, passi narrati in terza persona. In questo modo l'autore riesce a dare una visione stereoscopica della situazione, senza limitarsi a raccontare la storia dagli occhi di Piers, ma mostrandoci cosa ne pensino anche gli altri personaggi, permettendo al lettore di capire meglio la vicenda.
Non mi è piaciuto il finale. Arriva troppo all'improvviso ed è molto staccato dal resto della storia, è un colpo di scena troppo forte, che non spiega sufficientemente le stranezze del comportamento di Adam. Leggendolo sono rimasto di stucco, senza riuscire a capire come quel finale potesse connettersi col resto della vicenda.
Non si riesce ad identificare una colonna sonora unica per tutto il romanzo, perchè l'atmosfera cambia nel corso della storia, dall'allegria iniziale e il divertimento in riva al fiume, all'arrivo di Gill ed il tentato suicidio di Adam.
A qualsiasi giovani che voglia leggere un libro non troppo impegnativo, ma lo stesso abbastanza interessante.
"Senza pietre non ci sarebbe l'arco". Può sembrare strano che la frase che più mi è piaciuta di questo libro non appartenga all'autore ma sia presa da una citazione di Calvino. E' una frase che mi è piaciuta molto, tipicamente calviniana, stile semplice e asciutto, leggermente ironico e che riflette molto bene le sue idee.
Questo libro mi ha ricordato "Cercando Alaska" di John Green. Entrambi i libri trattano dell'amicizia di adolescenti e in entrambi un evento tragico pone fine a tutto, ma alla fine i personaggi...
o che collegherei a questo libro e perché
Dalsi
voto: Discreto