Jennifer Donnelly
Una voce dal lago
Milano: Mondadori, 2005
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1H, Liceo Ginnasio Galvani, Bologna
Cosa mi è piaciuto e perché (personaggi, situazioni, stile...)
quando ho preso il libro in mano per la prima volta e ne ho letto la trama, ho subito pensato all'ennesima storia della bella ragazzina povera che sogna di diventare ricca e famosa. L'idea è forse questa però c'è qualcosa di più, molto di più. Lo sfondo del libro è accurato e affascinante, emozionante ma anche angosciante a volte. Questo sfondo ha lo straordinario potere di riuscire a trasmettere tutto ciò che i personaggi provano. Ci riesce attraverso le descrizioni; descrizioni di personaggi, di emozioni e di sensazioni. Questo sfondo poi riesce a far capire il sensazionale progresso che si è avuto in questi anni: a partire da ogni singola parte della vita quotidiana fino al progresso economico e scientifico, l'invenzione del treno e le macchine di ogni genere.
Sicuramente non mi è piaciuto l'inizio:troppo lento e pesante. E' molto monotono, non succede nulla. Diciamo che introduce il lettore nell'ambiente della narrazione, però è veramente molto lento e l'aggettivo che più si addice a queste quaranta pagine di inizio è ''tristo''.
Generalmente metterei ''it's not easy'' dei 5 for fighting. Il titolo corrisponde alla perfezione alla vita travagliata e appunto non facile dei personaggi del libro. Poi metterei anche la musica che c'è nel pezzo finale de''il gladiatore'', now we are free, di Lisa Gerrard e Hans Zimmer.
Lo consiglio sicuramente a persone sognatrici che credono nei propri ideali e nei propri sogni.
Mathilda è una ragazza forte, non troppo bella e pronta a tutto per realizzare il suo sogno.
Mi sono venuti in mente due film: ''Billie Elliot'' e ''Nata per vincere''.
Mi è proprio piaciuto il contenuto di questo libro. Mi ha fatto molto riflettere. Il libro narra la storia di questa ragazza povera che sogna di andare a vivere a New York. E' un libro semplice, sincero. Soprattutto sincero. Racconta le cose così come stanno, senza veli di finzione né invenzioni. E' ''puro''. Mi ha fatto riflettere sul fatto che nel mondo non tutti hanno gli stessi stili di vita, le stesse ricchezze e le stesse possibilità . Questo lo sapevo già , sì, però in questo libro le parole avevano un valore più concreto e più vivo. Mi sono immedesimata nella situazione della protagonista. E ho provato ciò che l'autrice scriveva. E' stata una cosa nuova e forte. Bellissimo.
Poi no mi sono piaciuti alcuni pezzi che la scrittrice ha inserito. Questi pezzi sono le lettere di Grace Brown, una ragazza annegata nel lago vicino casa di Mathilda, la protagonista.
D'altronde è questa voce che spinge e aiuta Mathilda a realizzare il suo sogno. Ed è questa voce che dà poi il titolo al libro!
A me queste parti non sono piaciute.
Non trovavo collegamenti, erano due storie differenti con particolari in comune. Non le ho apprezzate troppo. Per il resto mi è piaciuto tutto. Un'ultima cosa: in ogni capitolo c'è la spiegazione di una parola che Mathilda ogni giorno cerca nel vocabolario al fine di arricchire il suo lessico. E' stato utile ma mi è sembrato un po' ossessivo e ripetitivo.
Quando Mathilda va a visitare la tomba della madre, ho pensato a ''invito al viaggio'' di Battiato. Non solo le parole ma la musica. Quello che vi ho associato di più è stata infatti la base musicale, la melodia e il ritmo di questa canzone. Quando Mathilda scappa correndo verso i campi mi veniva in mente il ritornello di ''j'y suis jamais allé'', una musica di Yann Tiersen (che ha composto la colonna sonora de ''Il favoloso mondo di Amélie''). Quest'artista fa musiche che immagino di più su sfondi parigini, ma nel ritornello di questo brano c'è ansia, tristezza, gioia e dolore, inquietudine, rabbia, ma anche volontà . Infine, quando il fratello di Mathilda abbandona la famiglia mi sono immaginata ''wake me up when september ends'' dei Green Day. Tanti brani diversi poichè questo libro racconta tante cose diverse e tratta più argomenti diversi.
Persone forti e determinate perchè potrebbero riconoscere sé stesse in questo libro. Ma anche a persone amanti di romanzi al femminile.
Secondo me è troppo riflessiva, dovrebbe agire subito qualche volta, senza rimuginare troppo sulle sue azioni: dovrebbe cedere e lasciarsi andare.
Molti la definirebbero ''una secchiona'' per via del forte amore che nutre per la scuola e soprattutto per lettere, ma bisogna capire che siamo in America nel 1906 e la scuola all'epoca non era un 'optional' ma una fortuna che si potevano permettere solo in pochi. Chi ci andava apparteneva a famiglie con una tradizione culturale forte oppure illuminate, che pensevano che attraverso lo studio avrebbero migliorato le loro condiozioni.
Chi invece non poteva permetterselo, se era veramente appassionato agli studi, tentava in tutti i modi di accedere alla scuola.
Il libro e la protagonista soprattutto trasmettono valori molto importanti. Mi piacerebbe che tutti lo leggessero perchè qui viene spiegato come è difficile la vitae come è difficile fare una scelta, la più importante nella vita, tra seguire il proprio sogno e seguire invece quello che si crede di essere destinati a fare: qui andare a New York e diventare scrittrice o continuare a mandare avanti la grande fattoria del padre.
o che collegherei a questo libro e perché
Entrambi parlano della storia di un ragazzo (nel secondo una ragazza) che hanno una passione: il primo per la danza, la seconda per il canto. Però durante la realizzazzione dei propri sogni (diventare balleirno-diventare cantante), entrambi sono ostacolati dalle loro famiglie; ma riescono ad attuare i loro sogni grazie alla loro determinazione e tenacia, proprio come in questo libro.
yzma
voto: Molto bello