Beppe Fenoglio
I ventitre giorni della cittĂ di Alba
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2A, Liceo Lugano 1, Svizzera
Cosa mi è piaciuto e perché (personaggi, situazioni, stile...)
Questa raccolta di racconti mi è piaciuta molto.
Questa sua quasi imparzialità nell'esporre i fatti è preziosa in quanto dona maggiore veridicità alla narrazione. Unico elemento a sfavore è la perdita di qualsiasi tipo di sentimento umano dei partigiani, che avrebbe sicuramente potuto essere reso fedelmente da Fenoglio, in quanto lui stesso ne fece esperienza.
Immagino, leggendo questo libro, un brano musicale "piatto", lento. La lettura infatti, a causa della narrazione così distaccata, non è stata in grado di riprodurre la drammaticità e l'angoscia caratteristiche di quelle scene.
Potrei consigliare questo libro ad una persona a cui interessa documentarsi sulla realtĂ partigiana, senza venire coinvolta emotivamente dalla lettura.
Nessuna frase mi è piaciuta particolarmente perché il libro si limita quasi esclusivamente a esporre dei fatti.
Leggendolo, mi sono ricordata del libro di Calvino "Il sentiero dei nidi di ragno", ambientato in Italia nello stesso periodo e simile anche per il tipo di personaggi scelti, vale a dire degli anti-eroi.
Fenoglio, nei primi sei racconti del libro, narra le vicende della Resistenza, da lui stesso vissuta, senza dare connotazioni particolarmente audaci o eroiche ai partigiani, ma riportando i fatti in modo essenziale e realistico. Non si sofferma su descrizioni paesaggistiche o particolari commenti delle azioni dei personaggi, al contrario scrive in modo piuttosto distaccato ed emotivamente assente.
Da questo suo punto di osservazione distante riesce a cogliere, nel grande complesso degli avvenimenti storici, alcune piccole scene molto efficaci per la contestualizzazione del periodo.
Fenoglio non sembra affatto voler celebrare ideali strettamente legati alla Resistenza, ma ci mostra le vicende con crudo realismo, scegliendo una serie di episodi e personaggi "anti-eroici".
o che collegherei a questo libro e perché
Giulia M.
voto: Va nella biblioteca ideale