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1D, Liceo Scientifico Copernico, Bologna
Cosa mi è piaciuto e perché (personaggi, situazioni, stile...)
La prima cosa che mi viene in mente è la seguente: impressionante. Ho divorato questo libro nell' arco di cinque ore, e tutte le sensazioni che ho ricevuto le ho incalanate senza interruzioni. Una di queste è la tensione, costante, data innanzitutto da il conto alla rovescia suddiviso in 100 differenti fasi che iniziano dalla prima pagina. Affascinante anche l'ambientazione, per meglio dire questa idea di una società assurda ai limiti del disumano, in cui vedere la morte tramite tv risulta normale. Una società in cui la differenza tra povertà e ricchezza è un enorme baratro, ed i più ricchi sono completamente estraniati dal mondo dei più poveri, e odiano questo mondo. E viceversa. E su tutto incombe " la rete ", un organizzazione avente lo scopo di eliminare la "razza della povertà ".
Ammetto che questo libro non ha avuto per me fattori negativi. È forse un pó troppo truce per persone che potrebbero essere sensibili, ma ciò non mi ha dato fastidio, e posso anche dire che questa caratteristica è un " classico " di King. Ammetto inoltre però di sapermi adattare a qualunque libro e gustarmelo, di qualunque genere esso sia, perchè romanzo.
Metterei musiche carice di tensione. Delle sonate, o dei brani da concerto formati da soli strumenti queli violini, pianoforte, ecc... I grandi classici per regalare tensione al lettore.
Li consiglierei a una persona amante della sorpresa, e dell' imprevisto, di cui questo libro è intriso.
La frase finale, in cui di dice che Ben saluta Killan con un gesto osceno prima di ucciderlo. Stesso gesto che Ben compie all' inizio della trasmissione " l' uomo in fuga " e che Killan definisce spettacolare, perchè fa scena ed attira il pubblico! Ciò mi ha colpito perchè è un paradosso. Ciò che Killan pensava a suo favore, cioè qualsiasi cosa attirasse il pubblico, si dimostra a lui avversario!
Hunger games, simile perchè pure in questo libro (di cui ammetto non essere molto esperto) vi é una società al limite della disperazione con un baratro tra la classe ricca e quella povera, una società in cui per le persome è normale vedere morti alla televisione come fossero reality show, proprio come nell' uomo in fuga. Ed inoltre anche i giochi che portano alla morte di chi vi partecipa sono caratteristica comune dei due racconti.
Per quanto riguarda la mentalità dei personaggi, anchessa è stata sorprendente, a partire dalla mentalità del protagonista, Ben, le cui idee sono sempre nuove e imprevedibili (tantochè il lettore stesso si trova in uno stato in cui si "finge" investigatore, come in un giallo, e cerca ti prevedere le mosse di Ben con scarso successo) stimolanti (per il lettore) e genialì. O anche la figura della ricca donna Amelia Williams, che viene catturata come ostaggio da Ben, e durante alcuni loro colloqui si denota l' estrema disuguaglianza della mentalità dei due (il ricco e il povero) e si capisce che la donna non si trova in grado di comprendere lo stato di Ben, tanto ne è estranea e tanto la sua idea è stata mitigata dalla rete.
Insomma, un capolavoro, con incluso un finale anchesso imprevedibile e mozzafiato, dove contro ogni possibilità la giustizià rappresentata da Ben riesce a vincere nei confronti della Rete. Un capolavoro che mi ha lasciato a bocca aperta.
o che collegherei a questo libro e perché
VinceLomba
voto: Va nella biblioteca ideale