Stefano Benni
Margherita Dolcevita
Milano: Feltrinelli, 2005
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2D, Liceo P. Levi di Montebelluna, Treviso
Cosa mi è piaciuto e perché (personaggi, situazioni, stile...)
Ciò che più mi è piaciuto di questo romanzo è come Benni riesce a creare dei personaggi con delle caratteristiche e delle personalità molto particolari ma anche reali. Margherita è una quindicenne, leggermente sovrappeso, con un lieve difetto cardiaco ma molto, molto intelligente. La sua famiglia è composta dal padre, un robivecchio che riporta in vita oggetti rotti e inutilizzati; dalla madre, una casalinga un pochino trascurata, ottima cuoca, appassionata di soap opera e fumatrica virtuale; dal fratello maggiore, un mezzoteppista, seguace di una squadra di calcio e interessatissimo alle ragazze, con le quali però non ha particolare fortuna; dal fratello minore, che è il classico genio, appassionato di computer, di matematica (forse anche per via della cotta per la sua professoressa) e di videogiochi, nonchè telepatico col nonno; quest'ultimo si avvelena di continuo per abituare il corpo ai veleni ed essere pronto ad ogni evenienza, balla regolarmente con un fantasma e vive in isolamento nella mansarda tranne una volta alla settimana in cui va a fare scorta di cibi scaduti ed altre porcherie per temprare il fisico. Infine il cane di famiglia viene definito come "cancatalogo", perchè più che un incrocio è un catalogo di tutte le razze canine apparse sulla terra.
Il finale. L'ho trovato difficile e ambiguo e ho dovuto rileggerlo tre volte per capirci qualcosa.
Come colonna sonora metterei o una musica rock forte, o una canzone italiana come "quelli che ben pensano' dei Frankie Hi Nrg.
Lo consiglio a chi desidera leggere una storia semplice anche se in alcuni tratti quasi irreale, che affronta temi importanti primo fra tutti il consumismo, ma anche l'inquinamento, l'urbanizzazione eccessiva, l'adolescenza e i rapporti familiari.
Il personaggio di margherita non mi è piaciuto molto, certo è una ragazzina intelligente ma in alcuni tratti l'ho trovata un po' infantile e superficiale. Invece il personaggio che più mi è piaciuto è il nonno, bizzarro, quasi matto ma molto saggio e acuto.
Non mi è venuto in mente niente che tratti in primo piano proprio le tematiche del consumismo e dell'inquinamento, in altri libri che ho letto esse vengono trattate, ma in modo marginale.
Un'altra cosa che mi è piaciuta è lo stile del testo: ricco di umorismo e di battute sarcastiche ma sempre scorrevole e veloce.
o che collegherei a questo libro e perché
Zandra
voto: Molto bello