Beppe Fenoglio
I ventitre giorni della città di Alba
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1H, Liceo Classico Galvani, Bologna
Cosa mi è piaciuto e perché (personaggi, situazioni, stile...)
Mi è piaciuta molto la scelta dell'autore di scrivere più racconti; questa ha permesso di conoscere più protagonisti, e non solamente uno. In ogni racconto è possibile scoprire il carattere dei personaggi, in prevalenza partigiani, ma, nonostante questo, tutti con idee differenti. Anche le situazioi cambiano, eliminando così una possibile monotonia e facendo invece in modo da incuriosire il lettore. Il libro mi è piaciuto anche per il tema che tratta, la resistenza partigiana. L'autore inoltre non si ferma ai fatti e mette in evidenza i difetti o azioni poco buone che alcune volte anche i partigiani commettevano.
Non mi è piaciuto molto lo stile, perchè usa un lessico ricercato o parole dialettali, poco adatto ai ragazzi della mia età . E' quindi una mia mancanza, non dell'autore, ma penso che se fosse scritto in modo più semplice, sarebbe un pò più "accesibile" a un numero maggiore di persone.
Non saprei, però mi viene subito in mente "Bella ciao", la famosa canzone dei partigiani.
Lo consiglio a tutti i ragazzi a cui piacciono i racconti, non solo di guerra, perchè non è solo di questo che parla il libro, ma anche delle pesone che vivevano quel periodo, ma soprattutto come lo vivevano.
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Leggendo questo libro mi sono venuti in mente i molti film, ma anche libri, che trattano della resistenza e della guerra: per esempio "il mio amico Simon", un libro però, centrato di più, come "il giardino dei finzi contini" o "schindler's list", sull'olocausto. Ma prima di tutto ho collegato i frequenti racconti dei miei nonni sulla guerra, sul fascismo o su un loro amico partigiano, ucciso, con gli altri, per una spia.
o che collegherei a questo libro e perché
isa
voto: Va nella biblioteca ideale