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2I, Liceo Classico Galvani, Bologna
Cosa mi è piaciuto e perché (personaggi, situazioni, stile...)
Mi ha particolarmente colpito il fatto che nel mondo narrato da Orwell ogni pensiero, ogni parola di qualsiasi suddito sono controllati da vari ministeri, come quello dell’Amore e della Verità , preposti in realtà all’imbonimento ideologico e morale dei cittadini per renderli completamente succubi al sistema, pronti a tradire qualsiasi sentimento di affetto e di amore anche verso i propri cari per servire lo stato, per renderli feroci odiatori dei nemici interni ed esterni del paese e assolutamente incapaci di qualsiasi pensiero autonomo e forma di critica. È un mondo insensato in cui gli uomini vengono privati dell’anima e dove prevale soltanto la violenza autoritaria, e gli viene inculcato l’amore del Grande Fratello, che compie opere di bene, mentre egli non provoca altro che abbruttimento, tristezza, squallore, diffidenza e odio.
Credo che ogni scrittore di anti-utopie sia inevitabilmente conservatore, in quanto teme ciò che il futuro può portare. Inoltre le sue visioni del futuro, che nascono in una determinata situazione storica, penso riflettano la preoccupazione del tempo in cui sono state scritte e si richiamano all’immaginazione e alle paure segrete del lettore. Anche se nel romanzo la previsione per il prossimo futuro è indiscutibilmente efficace e realistica, probabilmente più che l’avvertimento contro il pericolo, agisce sul lettore la fascinazione del pericolo, del mostro. In particolare sono rimasta turbata dalla profezia sulla progressiva eliminazione dell’umanità dal linguaggio, come se attraverso la Neolingua, in cui tutte le parole hanno un’unica accezione che riduce il significato ai concetti più elementari rendendo impossibile concepire un pensiero critico individuale, si potesse estirpare la pianta della civiltà .
Mentre leggevo questo libro, cercavo una canzone che potesse adattarsi al racconto, col risultato di trovarne solo un paio, soltanto passabili, costituite unicamente da un lento e ripetitivo sottofondo di strumenti, tamburi e percussioni, senza una melodia vocale. Leggendo le recensioni di altri compagni, è venuta a galla la semplice risposta al mio interrogativo riguardo alla ricerca della canzone perfetta per 1984: nessuna. E’ infatti il più assoluto silenzio la “musica†più adatta per esprimere la repressione e sottomissione raccontati nel romanzo.
Lo consiglio a chi vuole cadere nello psicoreato, cioè a chi vuole coltivare il pensiero divergente per continuare a formulare e pensare argomenti e concetti proibiti nel mondo totalitario descritto da Orwell; e anche a chi vuole mantenere filologicamente intatte le opere dei grandi scrittori, perché non divengano vittime di traduzioni ideologiche; e a chi odia le varie edizioni del Grande Fratello di Canale 5.
“L’essere in minoranza, anche l’esser rimasto addirittura soli, non voleva dire affatto essere pazzi. C’era la verità e c’era la non verità , e se ci si fosse aggrappati alla verità , anche mettendosi contro tutto il mondo intero, non si era pazzi.†Questa frase mi ha confermato l’idea che non bisogna accettare sempre le imposizioni e le affermazioni della massa, tanto più se si è anche consapevoli della loro ingiustizia, ma fingendo di essere convinti del contrario per non destare sospetti e farsi cacciare dal gruppo. È invece opportuno in questi casi, a mio parere, uscire dal gruppo, come una pecora scappata dal gregge, cercando di essere coerenti con le proprie idee e con ciò che per noi è giusto, accettando di dover combattere in minoranza, o addirittura soli, confidando nell’unica “cosa†che mai ci abbandonerà - sebbene Orwell nel finale del romanzo dia l’impressione di non essere della mia stessa idea -, e cioè noi stessi.
Nel maggio del 2008 alla Scala di Milano è stata rappresentata la trasposizione operistica di 1984: le musiche sono di Lorin Maazel (che ha anche diretto l’opera), il libretto è stato scritto da J.D. McClatchy e Thomas Meehan e la regia è di Robert Lepage e di questa opera esiste anche un DVD. Il film Orwell 1984 (titolo originale 1984) di Michael Radford, uscito nelle sale cinematografiche nel 1984; Le vite degli altri (2006) un film di Florian Henckel von Donnersmarck: a Berlino Est, nel 1984, il capitano Gerd Wiesler, un idealista votato alla causa comunista servita con diligente scrupolo, è un abile e inflessibile agente della Stasi, la polizia di stato che spia e controlla la vita dei cittadini della DDR; inoltre mi tornano in mente le canzoni 1984 e Big Brother, tratte dall’album Diamond dogs di David Bowie del 1974. E infine, per concludere in bellezza, il Grande Fratello, reality show di Canale 5.
o che collegherei a questo libro e perché
Carlina
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